De bello civili

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Il riferimento all’opera di Giulio Cesare è un tantino forzoso poiché, ancora, non siamo giunti a tanto e, tuttavia, pezzo dopo pezzo, il fetido olezzo delle sistematiche divisioni sociali in atto si fa più persistente.

La recentissima notizia, fornita dai media con le consuete, diverse sfumature di parte, risale a soli 2-3 giorni fa. L’Inps ha snocciolato cifre riguardo al mercato del lavoro sulla scorta delle quali non si può non evincere che il Jobs Act di Renzi, unitamente allo sciagurato decreto di Poletti sui contratti a tempo determinato (liberalizzati quanto a cause che possano attivarli), altro non sono stati che ricchi aiuti di Stato alla classe imprenditoriale la quale, con molta poca lungimiranza (ma, pure, è sbagliato generalizzare), ha adottato quella tecnica melliflua che definirei del “prendi i soldi e scappa“. E, i “soldini” destinati dal Governo alle imprese, finalizzati alle nuove assunzioni (da marzo 2015 all’oggi), pare siano “soldoni” veri e propri: diciotto miliardi di euro.

Perché ritengo che qualcuno giochi sporco?

Perché parrebbe che, ora che si stanno per chiudere i rubinetti dello Stato, la tendenza al mantenere il lavoro subordinato in termini di precarietà sia ormai da ritenersi consolidata. I dati forniti dall’Inps, infatti, suggeriscono che i licenziati e i contratti a tempo determinato (comprendendovi apprendistato e somministrazione) siano in costante aumento. In costante diminuzione, viceversa, il lavoro a tempo indeterminato.

L’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, operato illo tempore dallo stesso Renzi (se Atene sghignazza, Sparta ride sguaiatamente: la demolizione dello Stato Sociale sono in molti ormai a ritenerla frutto di un accordo bipartisan e sovranazionale), spacciato come atto evolutivo di civiltà, ha dotato di una potente arma gli imprenditori. Che se ne sono serviti, e se ne servono.

Perché De bello civili?

Perché, ritengono in molti, la frattura sociale creatasi, e ampliatasi, nel mondo del lavoro (lavoro, checché se ne dica, a tutele decrescenti), probabilmente non sfocerà in atti estremi ma, tuttavia, certo non assicurerà un periodo a venire di pace sociale.