Denise Pipitone, Piera Maggio: ‘Errori di proposito nelle indagini’

408

Secondo Piera Maggio, nel corso delle indagini riguardanti la sparizione della figlioletta, Denise Pipitone, sarebbero stati fatti errori di proposito. I riflettori sulla piccola scomparsa a Mazara del Vallo il 1° marzo 2004 si sono riaccesi in seguito alla partecipazione della ventenne Olesya Rostova nel programma russo Lasciali parlare. Sfumata la possibilità che la ragazza fosse Denise, si seguono attualmente nuove piste. Piera Maggio è tornata a parlare a Quarto Grado. La donna ha esposto alcuni suoi pensieri relativi alla vicenda: “I rom non hanno rapito Denise. Forse la bambina è stata data ai rom successivamente, ma chi ha preso mia figlia sotto casa sapeva quello che faceva”.

Denise Pipitone, mamma Piera: “Non dava confidenza agli estranei”

In collegamento telefonico con Quarto Grado, Piera Maggio ha aggiunto: “Denise non era solita dare confidenza agli estranei. Probabilmente aveva già visto le persone che l’hanno portata via”. La donna ha lasciato intendere che chi ha rapito Denise lo ha fatto con idee molto chiare in testa. Maggio ha infatti precisato: “Chi ha fatto questo aveva intenzione di farlo: non è stata una cosa improvvisata. Lei non stava giocando fuori casa, da sola sul marciapiede. Aveva quattro anni ed era nell’androne, con il cugino e mia mamma. A un certo punto ha rincorso il suo cuginetto e da lì non ha più fatto ritorno a casa. E’ successo quello che non doveva succedere, perché i bambini non si toccano”.

Errori nelle indagini?

Denise PipitonePiera Maggio ha concluso in questo modo il suo intervento a Quarto Grado: “Ci sono stati degli errori nelle indagini che purtroppo non si possono più recuperare. Alcuni errori sono stati commessi per negligenza, altri di proposito e altri ancora per incompetenza. Non si può scegliere il luogo dove far succedere le tragedie. E questa cosa è avvenuta in una provincia dove forse non si aspettavano il rapimento di una bambina… e magari non c’erano delle persone esperte che sapessero come muoversi”.