Diario di un’ossessione

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Lo so, lo so.

È un pensiero malato, questo.

Abbandonarsi a simili concezioni durante la notte quando sei innamorato non può non essere che un infermo pensiero.

Ma come è possibile resistere di fronte a questa tentazione? Per di più se la tua ossessione continua ogni giorno a presentarti la resa dei conti.

Maiale, mi dico. Sono solo un maiale. Mi odio per questo.

Ma lei mi attrae, ogni piccolo centimetro del suo corpo è qualcosa di irresistibile.

Non sono innamorato, credo.

Non penso si possa definire amore ciò che è ossessione.

O l’amore nasce proprio da qui?

No, non può essere. Ciò che è ossessione rimane tale.

E allora, mio caro amico, mi dico che passerà, mi convinco che mi stancherò di lei come è successo con le mie altre amanti, mi ripeto che ciò che provo è solamente il brivido della novità.

A volte però mi chiedo se questo strano sentimento ha origine solo dentro di me o se invece tormenta anche lei.

Il mio istinto dice sì eppure non ha mosso nemmeno un passo verso di me.

Il che significa che dovrei lasciarla perdere ma per quanto mi sforzi di starle alla larga, il suo pensiero mi rincorre costantemente.

E allora la amo? No, credo.

Sono solo ossessionato dal suo corpo e da tutto ciò che ella rappresenta.

È così terribilmente sensuale con quei suoi lunghi capelli ribelli e scuri e quei grandi occhi da cerbiatta.

Che stupido che sono, sono malato e dovrei sapere che non è facile guarire da una turba psichica, tutti lo dovrebbero sapere.

Eppure è difficile far capire al mondo intero che questa attrazione mi sta consumando lentamente, anima e corpo, che presto finirò a letto malato, che diventerò un infermo, che sarò ucciso da questa attrazione morbosa.

Sto affogando nei miei più oscuri pensieri e non so come uscirne fuori.

Supino, su questo letto che mi ucciderà, con il petto nudo e le mani incrociate su di esso, rifletto su quelli che sono i miei pensieri più intimi a cui non oso dar voce, e mi tormento ancora e ancora con la vivida certezza che molto presto la morte verrà a trovarmi.

Ma ora devo smettere di pensare a lei, di tormentarmi, di uccidermi lentamente.

Almeno questa sera, solo per una qualche ora, devo smettere di evocare il suo ricordo.

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