C’è differenza tra hippie e hipster? Se sente spesso citare queste due parole, devo dire, spesso a sproposito. Il termine hipster, in realtà, molto più diffuso in tempi recenti del termine hippie, rimasto un pò come icona degli anni sessanta.
Per poter spiegare questi due “movimenti”, se così possiamo definirli, dobbiamo ovviamente fare un salto indietro nella storia. Bisogna inoltre anticipare che le sfaccettature di questi due gruppi “sociali” sono numerosi e che, sopratutto in riferimento alla cultura hipster, essa si è evoluta nel corso degli anni. In sostanza l’hipster di oggi non è quello di una volta. E l’hippie? Staremo a vedere.
Entrambi i termini iniziano con la radice “hip” le cui origine oggi sono sconosciute. Questo fa pensare al fatto che ci siano delle somiglianze tra questi due movimenti sociali. Non è del tutto falso.
Differenza tra hippie e hipster. Chi è arrivato prima?
La prima sorpresa è che il termine hipster è più antico del termine hippie. La parola hipster fu coniata nel 1940 da Harry Gibson e du utilizzato tra il 1940 ed il 1950 per identificare i “jazzisti”. Un termine che aveva, quindi, un legame forte con la musica.
Il termine hippie, invece, appare con frequenza sulla carta stampata ed in trasmissioni radiofoniche a partire dagli anni sessanta. Nell’articolo del 1965: “A New Haven for Beatniks” il giornalista di San Francisco Michael Fallon, scrisse a proposito del Caffè Blue Unicorn, utilizzando il termine “hippy” per indicare una nuova generazione di beatniks che si era trasferita da North Beach nel distretto di Haight-Ashbury.
Ma veniamo al dunque. Quale differenza tra hippie e hipster?
Gli hippie negli anni sessanta erano accomunati da un forte dissenso contro le istituzioni, un ideale di pacifismo che si concretizzo nella denuncia contro la guerra del Vietnam. Non solo: criticavano la classe media, si ispiravano all’idea di libertà sessuale, proteggevano le etnie dal razzismo (in particolare gli afroamericani) e promuovevano l’utilizzo di sostanze psichedeliche. Tutto questo era condito da ispirazioni filosofiche ben precise, un legame con l’arte di strada e la libertà di espressione culturale che uscisse dagli schemi prefissati della società. Gli Hippie nei loro ideali di pace, amore, libertà e fratellanza erano per forza di cose indissolubilmente legati alla musica. Proprio per questo il concerto di WoodStock viene considerato il massimo momento espressivo della cultura hippy.
Chiaramente si potrebbe scrivere e parlare per ora su questo movimento facendo focus molto precisi su tutti gli aspetti che coinvolgono il loro intervento in società: la politica, la filosofia, l’arte, il sesso, la musica, la guerra, l’alimentazione, le droghe.
La bibliografia a riguardo è notevole. Esiste chi, oltretutto, si è cimentato a scrivere un dizionario della lingua hippie.
Come anticipato identificava dapprima il mondo dei jazzisti. Il termine si è evoluto ed oggi identifica un gruppo di persone “anticonformiste” spesso appartenente a ceti benestanti con un determinato tipo di abbigliamento e stile di vita che vuole, appunto, contrapporsi alla massa. Stando a questa definizione, quindi, tutti potremmo essere hipster. Mentre gli hippie erano un gruppo che condivideva valori fondati anche sulla politica e che ha rappresentato un periodo storico, gli hipster difficilmente si aggregano. Spesso gli stessi hipster non ammettono nemmeno di esserlo. L’hipster è colui che odia i brand commerciali e cerca capi di abbigliamento ricercati, non per forza costosi. Anche se spesso e volentieri gli hipster sono associati a dei ricchi figli di papà che vogliono distinguersi dalla massa.
Insomma delle similitudini con gli hippie possono trovarsi se l’anticonformismo viene visto in senso lato. Andiamo avanti elencando in concreto le differenze tra hippie e hipster:
- Gli hipster indossano pantaloni a vita bassa e normalmente si vestono con jeans attillati (super skinny), magliette bianche a V o camicie a quadri, mentre gli hippy erano pazzi per la cravatta.
- Un vero hipster non si considererà mai un hipster, se lo fa, non è un hipster. Invece gli hippy si sono considerati hippy con forte orgoglio.
- Musicalmente da un lato abbia Woodstock e dall’altro la musica elettronica ed i raves.
- Anche se negli anni ’60 non esisteva Internet, non penso che gli hippy andrebbero in giro a fare selfie o a glorificare il cibo attraverso i social network. Gli hipster, invece, vivono per i selfie, Instagram e la necessità di “condividere” le loro esperienze con il mondo.
- Gli hipster sono tutti appassionati di arte minimalista, ad esempio l’arte psichedelica con colori fluorescenti.
- La maggior parte degli hippy erano attivisti hardcore che di solito finivano in prigione per aver protestato, gli hipster non se ne curano proprio.
- Siamo onesti, oggi tutti amano gli hippy mentre tutti odiano gli hipster.
- Gli hipster sono OSSERVATI dal cibo senza glutine e sugar free. Anche i cibi diventano alla moda con i pantaloni a vita bassa ed il cavolo nero ha anche un suo forte perché.
- Con gli hipster, il mondo tiene tutti in linea, stabilendo ogni giorno lo standard per ciò che è bello, nuovo e alla moda. Con gli hippy è molto diverso, avevano un modo di vivere fatto di non violenza, pace e diffusione dell’amore.
E poi per gli uomini c’è lo stile della barba ben preciso. Ma qui dovremmo aprire capitoli differenti.