Con le mani affondate nelle tasche
sotto un cielo straniero di polvere e luce
in questo giorno che pulsa vita
i pensieri tumultuosi spaziano.
Raccontano dell’uomo la follia,
la cattura, la cacciata con le armi,
l’imbarco a forza senza cibo nè acqua.
In piedi, seduti, franti
infilati dentro un barcone fatiscente
insieme donne, uomini, bambini.
Il cuore frana ad ogni singulto del mare.
Indietro non si può tornare: fuoco, fumo, furti, spari
un’assurda guerra per noi incomprensibile.
Il giorno infinito, noi sfiniti.
Abbiamo lasciato tutto,
case, profumi, radici, sogni …tutto.
Chiuso, lontano inaccessibile sembra il Cielo.
Alcuni piangono un dolore che tarda a finire,
altri in silenzio nascondono paura.
L’inferno sempre più lontano,
più vicina la costa della speranza
l’onda lunga ritma l’ansia della fine.
L’approdo arriva alla vista del tricolore,
uomini in divisa con navi di libertà,
mani che si stringono, occhi che si cercano.
La vita è salva, domani è adesso…, ma non è finita.
Gioia e sorriso svaniscono,
anche il sole ci abbandona.
Alla frontiera ci respingono,
I gesti fanno male più delle parole che non capiamo.
Hanno alzato muri di filo spinato,
hanno alzato muri nei cuori.
Cerchiamo una ragione che non troviamo…
Altri pensieri s’inseguono a far male,
speranza attesa, da tempo sospirata,
intimo dilaniato, ancora.
Domani è adesso? …