Dotti Medici e Sapienti

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Dotti Medici e Sapienti

Si sovrappongono le valutazioni più svariate, sulla pandemia da Covid-19, pareri discordanti di specialisti, valutazioni politiche diverse, a livello regionale e centrale. Non solo il cittadino comune ne riceve una gran confusione, ma anche una persona, con qualche base scientifica, ha più di una difficoltà, ad orientarsi. Infatti, se si esaminano le varie dichiarazioni fatte, su tale tema, in pochi giorni, si è passato, dal è poco più di una normale influenza, alla peste del XXI secolo. La ridda di smentite e contro smentite non esclude nessuno, a tutti i livelli. Poi, non c’è da meravigliarsi, se le persone sono disorientate.

I pareri contrastanti, inevitabilmente, generano confusione, panico, smarrimento. Bisogna sempre tener conto, in periodi di crisi, che gli esseri umani reagiscono adottando comportamenti diversi, da quelli ordinari.

Ad esempio, una persona, normalmente tranquilla, riflessiva, può perdere, completamente, la lucidità. Quando si gestisce una crisi, vengono date delle disposizioni che tendono a cambiare lo stile di vita. Quindi, mettere in atto un profondo cambiamento. Quest’ultimo innesca la cosiddetta resistenza al cambiamento. Lascio immaginare, quali possono essere le conseguenze, quando queste proposte si modificano, come prima accennato, in poco tempo. La resistenza al cambiamento risponde ad alcune leggi, che chi mette in atto tale condizione dovrebbe conoscere, per predisporre, al meglio, le strategie di comunicazione più utili. Il titolo di queste considerazioni, è ispirato dal testo di una famosa canzone di qualche anno fa, di Edoardo Bennato.

Mi permetto di citare solo qualche frase:

E nel nome del progresso, Il dibattito sia aperto. Parleranno tutti quanti, Dotti Medici e Sapienti. Tutti intorno al capezzale, di un malato molto grave. Anzi, già qualcuno ha detto, che il malato è quasi morto. Così giovane, è peccato, che si sia così conciato. Si dia, quindi, la parola al rettore della scuola. Sono a tutti molto grato, di esser stato consultato. Per me, il caso è lampante,
costui è solo un commediante. No, non è per contraddire il collega professore, ma costui è un disadattato, che sia subito internato. Al congresso sono tanti, Dotti, Medici e Sapienti, per parlare, giudicare, valutare, provvedere e trovare dei rimedi, per il giovane, in questione. Questo giovane è malato, so io come va curato.
Ha già troppo contagiato, deve essere isolato.

Dopo questa reminiscenza, della mia, purtroppo, lontana gioventù, una conclusione, di luminoso ottimismo.

Sicuramente, non è questo il momento, in cui ci possiamo consentire, di fluttuare tra preoccupazioni catastrofiche, che sono irrazionali, e superficializzazioni, che sminuiscono la circostanza. Adesso, serve la collaborazione di ogni cittadino, avendo, soprattutto, un obiettivo ben definito, per contenere la propagazione del contagio. Allo stesso modo, è indispensabile conservare la potenzialità produttiva e sociale dell’Italia, preservando, nei limiti del possibile e del buon senso, il nostro modus vivendi ed operandi..