PREMESSA su Giovani ragazzi nei paesi. Questo racconto rispecchia una testimonianza vera che è stato pubblicato già nel 2018.
La vorrei riproporre in quanto adesso nel 2020, per l’esattezza nel mese di luglio, le cose non sono cambiate, anzi sono peggiorate. Oltre i giovani ragazzi anche gli ultra diciottenni e persone già mature (per modo di dire) vanno in giro con la bestemmia facile, che inseriscono in discorsi futili con un continuo ripetersi senza senso. A questa si aggiungono parolacce di ogni forma. Sembra che l’educazione sia sfuggita al controllo, o forse l’educazione non viene più impartita con severità, in un era più moderna dove il genitore non vuole più essere il moderatore. Allora assistiamo a soldi di cacio che non ascoltano sopratutto le mamme che gestiscono i piccoli puma a suon di urli che non fanno effetto che far urlare ancora di più i cuccioli sempre più arroganti e per nulla intenzionati a cedere.
Non parliamo dei nonni che non vengono presi in considerazione dai cuccioli che li trattano senza rispetto, poi naturalmente crescendo questi pargoli che abbiamo nei paesi e nelle città, diventano una miriade di giovani maleducati che oltre che la bestemmia e la parolaccia facile, sia maschi che femmine li vediamo senza rispetto sporcare, lasciando dove si trovano bottiglie e bicchieri in terra, e in modo particolare la maledetta abitudine di lasciare le bottiglie sotto il marciapiede, quasi con l’intenzione che qualcuno ci metta un piede sopra e possa cadere facendosi male.
Nella prima pubblicazione ho avuto parecchie persone che mi hanno risposto confermandomi questa metamorfosi dei giovani dirette al peggio, ma ho avuto anche lamentele di chi si è sentito toccato e chi mi ha dato dell’antico. Questa è la dimostrazione di come è vario il mondo. La verità è che la maleducazione dilaga ma con questo ci sono ancora genitori che fanno i genitori e ragazzi che vengono su bene con educazione e correttezza, ma purtroppo dobbiamo constatare che stanno diventano una rarità. Mi auguro che non siano destinati all’estinzione.
Nico Colani
GIOVANI RAGAZZI NEI PAESI
Le scuole sono iniziate, la frescura assieme alle piogge sono arrivate, vento e freddo giungeranno a breve.
Dovremo aspettare la prossima estate per sentire le giovani leve passare le giornate nei paesi: ragazze e ragazzi all’inizio della loro vita, giovincelli dai 12 a 16 anni che festeggiano le giornate a suon di porco d, porca ma, e alle ragazzine che ad ogni parola esce un c..zo. Beh, la mamma non dovrà dare a loro tante spiegazioni.
E i vaffan…. sono unisex e usati come una normale esclamazione e parola d’ordine.
Poi un susseguirsi di porca putt…, chissà se qualche loro mamma lo sarà? E ancora da quelle giovani bocche continue esclamazioni di f.g., e ancora c..zo, insomma, un continuo dialogo intrecciato tra urla e grida, e si continua con i c..zi che volano e le fig.e che urlano.
Tutti questi discorsi, dopo un po’ diventano monotoni. Per fortuna qualcuno esordisce aprendo il dialogo con hai rotto i cogli…; bene ora si inizia ad entrare nel bel mezzo di una colorita discussione. Ecco che una fanciulla ancora profumata di latte dice a un pivello: ti spacco il c..o, e lui più modesto replica: a tua sorella. Che meraviglia scoprire che gli scaricatori di porto a questo punto sono delle educande.
Diciamo che i maschietti sono più professionali: le parole preferite sono bastardo, porco d, porca ma, naturalmente anche a loro escono i c..zi dalla bocca come se fossero delle mitraglie. Le ragazzine dei soldi di cacio invece sono più delicate e incisive, con quelle treccine, e quella dolcezza nel dire Toccati la f..a. Una moretta incazzata dice fammi un pom…., ed ancora arriva come un sibilo, suggerendo di succhiami l’ucc..lo. Poi un susseguirsi di minc..a, e minc..a ancora, e i mi hai rotto la minc..a; a questo punto non si contano più. Mi sa che alla fine dovranno ricorrere al chirurgo plastico. Ma anche il mi hai rotto il c..zo girano come dei mulini; alla sera serviranno degli impacchi come minimo.
Che meraviglia questi angeli, chissà se a casa continuano con queste delicatezze, dopotutto non è facile essere Doctor Jekyll e Mister Hide.
Meglio dirigermi nella mia dimora che potrebbe essere considerata da solitario. Intorno la casa, solo alberi e qualche animale, un cane che ogni tanto abbaia… forse dice anche lui le parolacce, ma no le capisco. C’è anche un’oca che ogni tanto si fa sentire. Poi gli uccelli, ma sono delizie e sentirli è un piacere.
Chissà se crescendo, questi giovani che sono residenti e alcuni di paesi vicini e diversi invece altri vacanzieri … il loro vocabolario cambierà? Oppure sarà sempre lo stesso concerto?