Giuseppi lo stratega e il problema clandestini

200

Questo articolo esiste anche in versione Video postata su YouTube, ed inserito in fondo al testo per chi preferisce la visione e l’ascolto.

° ° °

GIUSEPPI ha esplicitato l’intenzione di affidarsi a una task force che prenderà spunto dal modello di “Strategia Italia”. GIUSEPPI presiederà una cabina di regia politica – composta da diversi ministri – che avrà il compito di decidere come ripartire i 209 miliardi.

Vorrei che per 5 minuti riflettiate e vi distanziasse dal sentirvi italiani guardando  con occhi disinteressati.

Mi dispiace dirlo ma se dovreste decidere voi, dareste i soldi a questi teatranti?

Se riflettiamo bene, capiremo perché in Europa ci trattano da ritardati e cercano di farci fuori.

Con questi incapaci e solo interessati a godersi le poltrone il più tempo possibile, c’è da preoccuparsi… Sono solo capaci solo di regalare nomine per ingrandire la loro casta con incarichi agli amici e agli amici degli amici.

Un paese di furbetti è ormai l’Italia, con quella parte del popolo masochista convinta che la politica di certi filibustieri non li riguarda.

Nel frattempo GIUSEPPI & Co. si preparano ad allargare le maglie e aprire i porti a tutti i migranti,

Dal primo gennaio al 30 giugno 2020, stando ai dati resi pubblici dal Viminale, sono sbarcati in Italia ben 6.812 migranti, quasi il triplo dei 2.508 registrati nello stesso periodo del 2019.

Mi pare veramente singolare  che ci siano ancora persone che non hanno capito che i clandestini sono un serio problema non solo nazionale ma livello mondiale.

Purtroppo  la massa se non è personalmente toccata dal problema  ne rimane lontana, un po’  per evitare discussioni e un po’ per non venire additato;  e come si dice in Italia,  fatti i fatti tuoi e  tira a campare.

Ma questo tirare a campare ha portato l’Italia in una situazione intollerabile. Purtroppo fino a che non si arriva all’apice del disastro nessuno se ne interessa e i politici che stanno causando questo fenomeno pensano che un domani non siano toccati dal problema. Forse sarà così, ma resta vergognoso che 4 cialtroni al comando di eminenze grigie  mettano un paese in ginocchio per i loro interessi prendendo quello che cade dalla tavola dei loro padroni che un giorno futuro,  se dovesse scoppiare il peggio,  questi li lasceranno nel loro brodo assieme al popolo già sofferente.

Invito da sempre ad informarsi da fonti  autorevoli e di guardare anche quello che è accaduto e sta accadendo  negli altri stati a causa di questa politica della globalizzazione e di questa assurda accoglienza che come ho già scritto e ribadito, se veramente l’accoglienza fosse un problema di umanità ci sarebbe modo per mettere fine a tutto questo; ma invece l’interesse speculativo fa’ si che non si vuole in realtà aiutare questi popoli e invece si danneggiamo sia i clandestini che gli stati che li accolgono.

° ° °

VIDEO GIUSEPPI LO STRATEGA E IL PROBLEMA CLANDESTINI 

GIUSEPPI LO STRATEGA E IL PROBLEMA CLANDESTINI  di Nico Colani

ELABORA . PENSIERI: http://elaborapensieri.altervista.org

Previous articleNido dell’Aquila: origini e storia del famoso Kehlsteinhaus
Next articleDiretta calcio sullo schermo del tuo cellulare
Nico Colani nativo di Genova. Si diploma elettricista e in elettronica ed in seguito la sua passione per il digitale lo vede applicarsi da autodidatta in informatica e sviluppo web, poi è titolare per vari anni di una piccola impresa di trasporti. Nico assiste al fiorire di periodi di grande boom industriale ed economico per l’Italia partecipando anche a varie attività sindacali per la tutela dei diritti lavoratori. Eterno pensatore e provocatore, Nico Colani si è sempre impegnato, attraverso vari mezzi di comunicazione come il suo blog decennale di satira “Guanot” e più recentemente con “Il Macigno” ad individuare i grandi paradossi sociali nella vita contemporanea fino ad estrapolarne le sue dissonanze. Il suo è non solo un invito a meditare, ma a sollecitare pareri al fine di aiutare la propria società a ristabilire gli equilibri sociali, culturali ed economici persi nei cambiamenti generazionali dove si è scelto di crescere e maturare senza consapevolezza storica e culturale del proprio paese di origine. Il suo motto è sempre stato “Ruit Hora”, ovvero “Il Tempo Fugge”. Isabella Montwright