Nel 1953 il capitano Ruppelt parlò ai giornalisti della sigla-acronimo UFO (UFOB), spiegandone le motivazioni. Le cronache e le inchieste governative e giornalistiche hanno registrato molti, anzi moltissimi casi di avvistamenti di UFO classificabili come falsificazioni, se non vere e proprie “bufale (hoaxes: il termine“hoax indica informazione mistificata, deliberatamente ingannevole o falsificata)“.
di Paolo Nicoletti
Con l‘acronimo Ufo vengono indicati, come è noto, gli oggetti volanti non identificati, anzi le segnalazioni di essi da parte di privati cittadini o di impiegati e funzionari governativi delle diverse nazioni del mondo.
Questa sigla venne in uso a partire dagli anni 50 del ventesimo secolo, quando un numero insolitamente alto di avvistamenti di cose ed oggetti inspiegabili nei cieli convinse la USAIR (USAF), ossia l‘aeronautica militare degli Stati uniti, ad aprire inchieste tecnicamente e scientificamente organizzate al fine di assicurare la sicurezza dei voli ed investigare su eventuali situazioni pericolose per l‘aviazione militare e civile .
Le inchieste ufficiali dell‘USAIR cominciarono con il Progetto SIGN, primo studio ufficiale e dotato di estremi amministrativi ed archivistici sul fenomeno degli avvistamenti di oggetti non identificati: il progetto SIGN (dal 1947 al 194) nel suo rapporto finale concluse che il fenomeno UFO non poteva né essere smentito né essere confermato.
Il secondo studio ufficiale targato USAIR fu il progetto GRUDGE che nel 1949 stabilì che gli oggetti avvistati non costituivano minaccia per la sicurezza nazionale, e che gli avvistamenti erano frutto di fenomeni di isteria di massa, o di errate percezioni di oggetti ordinari e normali, o del vaneggiamento di persone in condizioni psicopatologiche od infine dei racconti menzogneri o degli scherzi di persone indefinibili.
Poi venne il terzo studio USAIR, il Progetto TWINKLE (1949 – 1951), che nel suo noto rapporto finale indicò nei fenomeni naturali la causa principale degli avvistamenti di Ufo, fenomeni come gli sciami di meteore o i bolidi o le macchie solari .
E si arrivò al famoso PROJECT BLUE BOOK, i cui studi si prolungarono dal 1951 al 1969 sotto la guida di diversi direttori (Edward J. Ruppelt, Charles Hardin, George Gregory, Robert Friend e Hector Quintanilla), tutti ufficiali USAF.
Il Progetto Blue Book ebbe fondi ed autorità tanto da condurre ricerche ed ingaggiare famosi scienziati, tra i quali il più famoso fu l‘astrofisico Josef Allen Hynek, a cui dobbiamo la famosa classificazione HYNEK degli avvistamenti di oggetti volanti non identificati (il titolo del famoso film di Spielberg, “Incontri ravvicinati del terzo tipo“, si ispira alla sigla CE3 della classificazione Hynek, in cui CE sta per Close Encounter od Incontro Ravvicinato). Inutile ricordare ai lettori che le sigle di Hynek si riferiscono alle descrizioni di avvistamento “ossia alla narrazione testimoniale di fenomeni, e non ai fenomeni in sé stessi.
Dopo tanti anni di lavoro, il Progetto Blue Book pubblicò il suo rapporto per cui non si ravvisavano minacce alla sicurezza nazionale, non c‘erano prove che gli avvistamenti di Ufo riguardassero tecnologie o conoscenze scientifiche superiori a quelle conosciute, e mancavano infine serie dimostrazioni che gli avvistamenti di UFO si riferissero a veicoli extraterrestri.
Copiosa parte del materiale ufficiale del Progetto Blue Book e molto materiale scaricabile in PDF si possono trovare sul sito di bluebookarchive.org.
Come abbiamo visto, il primo direttore del Project Blue Book era stato il capitano Ruppelt, al quale dobbiamo l‘uso comune della sigla (acronimo) UFO. Prima di Ruppelt (ed anche dopo), la sigla usata per il fenomeno in questione era“UFOB“, e tale sigla veniva usata in atti ufficiali dell‘amministrazione militare USA (tra questi atti ricordiamo il noto Air Force Regulation 200-2, rinvenibile nella sua semplicità al seguente link wikipedia en.wikisource.org/wiki/Air_Force_Regulation_200-2_Unidentified_Flyng_Objects_Reporting) .
Inizialmente, l‘acronimo UFOB indicava ogni oggetto volante o fluttuante nell‘aria che non potesse essere identificato come oggetto normale od usuale, o come aerei o missili “conosciuti, ed inizialmente la sigla UFOB venne limitata a quei casi di avvistamenti che rimanevano senza plausibili spiegazioni anche dopo la conduzione di indagini ufficiali.
Il capitano Ruppelt, primo direttore del Project Blue Book, nel 1953 si trovò a spiegare ai giornalisti che la sigla UFO era stata ritenuta più concisa e seria di altre sigle ed espressioni adoperabili in astratto, come “oggetto non identificabile“, “disco volante“, “disco volante inspiegabile“ o “piatto volante (Flying Saucer)“. Ruppelt parlava di piatti volanti o Flying saucers perché ormai il grande pubblico usava tale espressione per tutti gli UFO, sin dal famoso racconto di Kennet Arnold del 1947 .
Infatti “l‘aumento di avvistamenti di oggetti insoliti si era verificato sin dalla fine degli anni 40, e proprio del 1947 è il famoso avvistamento di Kennet Arnold, la cui immensa rilevanza mediatica e diffusione planetaria comportò l‘immediata nascita di associazioni ufologiche in tutto il mondo e la generalizzata e capillare attrazione del pubblico e di molte persone culturalmente eclettiche verso la cosiddetta Ufologia (parola che indica ogni tipo di studio o ricerca nel campo degli avvistamenti di UFO, in alternativa ad Ovniologia, ossia gli studi e le ricerche sugli OVNI, la sigla usata nel mondo francese e spagnolo e comunque “latino per gli oggetti volanti non identificati).
Generalmente infatti la nascita della moderna Ufologia viene ricollegata al famoso avvistamento di Kennet Arnold del 24 giugno 1947, allorquando il pilota ed uomo d‘affari Kennet Arnold si trovava in volo con il suo aereo (aereo tutt‘ora esistente ed in ottime condizioni) nei pressi del Monte Rainier (Washington) “, allo scopo di trovare un altro aereo precipitato con i suoi piloti.
Arnold, infatti, faceva parte di organizzazioni di pronto soccorso specializzare in search and rescue .
Quando tornò a terra, Arnold riferì di aver visto“nove inusuali oggetti volanti nei cieli“, e scrisse subito telegrammi, seguiti da rapporti scritti con allegati disegni e schizzi di quanto aveva visto, ai competenti uffici amministrativi dell‘aviazione militare e civile, e si trovò immediatamente e spesso casualmente circondato da gruppi di giornalisti, che contribuirono a diffondere in tutto il mondo la particolare terminologia adoperata per descrivere quanto era stato visto. Le iniziali parole di Arnold, usate per descrivere gli oggetti, erano state“pie pan“e“pie plate“, riferendosi a dolci o crostate, mentre il mondo della carta stampata coniò subito i termini“dischi volanti“e piatti volanti“(Flying saucers e Flying discs).
E la diffusione mondiale della sua storia venne rafforzata dal primo numero della rivista di“FATE“, dello scrittore ed editore Raymond (Ray) A. Palmer, che oltre ad essere il direttore di FATE era anche il secondo direttore della rivista di fantascienza“Amazing Stories“(il primo direttore era stato il famosissimo Hugo Gernsback, al cui nome è stato dedicato il più famoso premio di fantascienza, il Premio Hugo).
Palmer, nel primo numero di FATE, volle avere un rapporto scritto da Arnold sul suo ormai noto e famoso avvistamento, e la efficace copertina del primo numero di FATE contribuì alla repentina ed inaspettata fama dell‘avvistamento di Arnold.
E siccome ormai si trattava di una storia di successo, Palmer convinse Arnold a scrivere un libro a quattro mani, libro che costituisce una vera miniera di informazioni e materiale fotografico e grafico sui tempi pionieristici dell‘ufologia (“ The coming of the saucers” (1952), libro scaricabile e stampabile dal web in inglese, dal pittoresco sito web silverland.info/ufo-s-people/kennet-a-arnold).
L‘immediata ed incredibile diffusione a livello planetario trasformò Arnold in una persona famosa “ed i più famosi ed autorevoli giornalisti dell‘epoca lo andarono ad intervistare, rimanendo impressionati dalla affidabilità ed esperienza di chi avevano davanti nonché dalla sua statura morale ed umana.
E tra i giornalisti che lo intervistarono vi fu anche il famoso Edward R. Murrow, l‘emblema del giornalismo pulito e professionale: proprio a Murrow il pilota Arnold confessò di aver avuto ben tre altri avvistamenti di cui aveva ripreso filmati e fotografie; stranamente, la maggior parte delle foto che ritraggono lo stesso Arnold ce lo mostrano mentre tiene in mano una pregiatissima e piccola cinepresa a carica manuale.
Per anni ed anni Arnold venne interpellato da uffici governativi ed associazioni private per fornire ausilio e consulenze in determinate materie (persino dai servizi segreti militari), e fu incaricato di vere e proprie indagini su casi di avvistamenti Ufo “da enti statali o privati (tra cui il caso di Samuel Eaton Thompson).
Ma ad un certo punto si defilò, si allontanò dal mondo dell‘ufologia e tornò al suo lavoro ed alla sua vita normale, partecipando assai raramente a congressi ed assise di ufologia.
Forse questo suo atteggiamento e la scelta di mantenere un basso profilo furono in parte causati “dallo sciagurato incidente di Maury Island, vicino a Tacoma sulla costa del Pacifico, dove il signor Harold Dhal aveva riferito di un avvistamento UFO il 21 giugno 1947, mentre si trovava in barca con altre persone .
L‘editore Ray Palmer aveva convinto Kennet Arnold ad indagare sull‘avvistamento di Dhal.
Arnold, ormai diventato una celebrità, aveva a sua volta coinvolto nell‘indagine alcuni uffici dell‘aeronautica militare, ottenendo che venissero svolte indagini ufficiali sul caso .
A seguito delle conclusioni dell‘FBI e di alcune inchieste giornalistiche denigratorie nei confronti sia di Arnold che di Palmer, l‘incidente di Maury Island venne bollato come bufala. L‘unica circostanza che nessuno mise mai in dubbio fu la morte dei due ufficiali incaricati delle indagini dall‘Aviazione Militare (gli ufficiali Brown e Davidson, che incontrarono i testimoni e raccolsero materiali di varia natura sui luoghi dell‘incidente): durante il viaggio di ritorno da Maury Island, Brown e Davidson perirono in un incidente aereo .
L‘atteggiamento di Arnold, dopo Maury Island, venne anche provocato dall‘inaspettato comportamento di vari uffici ed ufficiali e funzionari governativi, che improvvisamente cominciarono a denigrarlo e bollarono il suo avvistamento e quanto da lui visto come bufala (hoax) o come un miraggio (mirage) o come un ammasso di nuvole miste a neve ed acqua o come altre improbabili cause di errore .
Su tale atteggiamento “lo stesso Arnold, in un congresso patrocinato dalla rivista FATE e tenutosi a Chicago nel 1977, ebbe a dire che :“..noi abbiamo visto qualcosa, io ho visto qualcosa, centinaia di piloti hanno visto qualcosa… nei cieli. Abbiamo fatto doverosamente rapporto su quanto abbiamo visto …”. Durante l‘assise congressuale, Arnold si domandava quanti milioni di testimoni avrebbero dovuto farsi avanti prima che il fenomeno UFO venisse di nuovo studiato seriamente, concludendo che l‘atteggiamento dei vari governi ed enti ed uffici in materia di UFO era: “…utterly fantastic. This is more fantastic than Flying saucers or people from Venus or anything as far as I am concerned“.
Ora, per hoax o bufala si intende l‘informazione fasificata o mistificata, che è quanto costituisce il terrore e lo spauracchio di tutte le associazioni di ufologia, che sono spesso portate addirittura a non catalogare e a non riportare le notizie di avvistamenti UFO al verificarsi del minimo dubbio di “bufale“.
Tale situazione può verificarsi, ad esempio, quando taluni “decidano di raccontare una situazione inerente UFO capitata ad un amico o parente ormai defunto: in questi casi può capitare che associazioni ufologiche non particolarmente precise o diligenti si rifiutino di prendere nota di ciò che è accaduto, come pure dei luoghi e dei protagonisti (asserendo che in mancanza di foto e testimonianze dirette e di immediatezza temporale sarebbe comunque inutile registrare la storia riferita e contestando eventuali obiezioni come ad esempio :“Almeno a fini statistici dovrebbe essere utile ed augurabile catalogare anche testimonianze senza valore !“, trattandosi comunque di testimonianze ricollegabili a dei precisi luoghi e contesti, magari corredate da schizzi e disegni e firma del testimone).
Questo atteggiamento di iper-prudenza tendente al tuziorismo ha contribuito ad una certa diffidenza (diffidenza frequente ad esempio in Sud America, diffidenza mista al timore di eventuali infiltrazioni dei servizi segreti) dei testimoni oculari di avvistamenti UFO nei riguardi delle associazioni ufologiche, composte da funzionari e soci che in prevalenza sono “persone entusiaste e sinceramente motivate.
Il SEPRA, un ufficio statale francese che si occupava dello studio e delle indagini su fenomeni aerospaziali poco comuni e non identificabili, riferiva che “negli avvistamenti UFO abbiamo una percentuale fissa di bufale che non scende mai sotto il 1% .
D‘altra parte, molti avvistamenti in buona fede sono poi generati e rivelano essere causati da congiunzioni tra pianeti, bolidi, emissioni di gas, palloni per ricerche meteorologiche e militari, satelliti, missili, aviogetti, esperimenti militari, formazioni di volatili, sciami di pipistrelli od insetti, fulmini globulari, emissioni di plasma, luminosità telluriche ed infine fenomeni ottici: tutto ciò costituirebbe il 95% degli avvistamenti, almeno secondo le conclusioni del progetto Blue-Book.
E riguardo alla frequenza con cui i fenomeni ottici (anche deliberatamente causati o progettati) sono alla base di avvistamenti UFO le maggiori e più autorevoli associazioni ufologiche hanno sempre curato di avere tra i propri membri anche autorevoli scienziati specializzati nello studio di fenomeni ottici: è il caso dell‘associazione APRO (Aerial Phenomena Research Organization, attiva al 1952 al 1988), che aveva tra i suoi consulenti anche James Harder (docente di ingegneria idraulica) e James E. McDonald, professore di meteorologia ed autore di molti testi scientifici e divulgativi in materia, specializzato nello studio della formazione e della fisica delle nubi atmosferiche (McDonald ed Harder vennero più volte convocati da commissioni d‘inchiesta sul fenomeno UFO) “.
Alcuni membri della APRO fondarono nel 1969 la MUFON (Mutual UFO Network, associazione che nel 1998 incorporò un‘altra associazione, il MORA ossia Mid Ohio Associates), tutt’ora attiva tanto da pubblicare la testata mensile“Mufon Ufo Journal“e tenere ogni anno dei simposi internazionali.
La MUFON contribuisce anche ad una vera e propria coalizione, di cui fanno parte il FUFOR (Fondo per la ricerca sugli OVNI) ed il CUFOS (Center for UFO Studies, fondato nel 1969 dall‘astronomo J. Allen Hynek già ricordato, associazione dotata di un archivio al quale si è unito anche l‘archivio del NICAP, altra associazione privata; con sedi in Illinois, il CUFOS ha avuto la collaborazione di scienziati e studiosi famosi, e dal 1986 si chiama“J. Allen Hinek Center for UFO Studies).