i bambini interessano ancora a qualcuno? Siamo ormai talmente avvezzi ai bambini vittime della guerra, che nemmeno ci facciamo più caso. Scorrono sui nostri telegiornali le loro immagini strazianti, ovvero scorrevano, soppiantati ora dalle notizie e dalle misure contro il Covid 19.

Dimentichiamo, assorti come siamo nei nostri pensieri e nelle nostre paure, per l’incessante clamore mediatico, che persino alle nostre latitudini si consuma una guerra, una guerra che ha per vittime proprio i nostri ragazzi.

Già, dimentichiamo!

Siamo convinti che il benessere dei nostri figli sia così indispensabile, da relegare nel profondo delle oscurità le loro anime. Queste tele bianche in divenire vengono macchiate indelebilmente dal silenzio delle nostre certezze, quelle certezze non proprio consolidate, visto il terrore col quale stiamo affrontando questa nuova realtà: eh sì che con la nostra super automobile e il nostro ultimo modello di cellulare ci sentivamo invincibili!

Solo apparenza!

I veri protagonisti si vedono nelle difficoltà, non nei sorrisi ammiccanti delle vacue pubblicità; i veri eroi si mettono in mostra come attori principali e non come mere comparse, nell’accompagnare i propri figli alla vita, nel proteggerli e nel combattere ogni forma di sopruso che possa sopraggiungere.

Ma noi dimentichiamo!

E non avvertiamo il loro grido silenzioso di dolore, quel grido di dolore che si leva forte dai loro cuori chiedendoci di intervenire.

È il grido di dolore dei nostri figli, che affrontano quotidianamente una scuola di disagi, incertezze e paure, compagni di scuola che vorrebbero abbracciarsi ma non possono, giocare serenamente ma non possono, respirare senza mascherina perché per loro è una tortura, ma non possono, che vogliono prestare una penna al loro compagno ma non possono, che vogliono andare in bagno senza il terrore di aver dimenticato di indossare una mascherina ma non possono, che vogliono mostrare i loro sorrisi, schiamazzare, sporcarsi, mettersi le dita nel naso…ma non possono!

Ore di lezione dove sono continuamente richiamati all’ossessione della disinfezione continua, i loro compiti sanificati con lunghe procedure, le finestre aperte nonostante le temperature ormai rigide e, follia dello spreco, i termosifoni accesi sotto le finestre spalancate e non importa se poi si prendono un raffreddore, un’influenza o peggio ancora una broncopolmonite!

Scuole che oramai rappresentano un ospedale asettico dove non c’erano mai stati.

I ragazzi che ho ascoltato sono terrorizzati dal frequentare la scuola, quel luogo che una volta rappresentava una seconda famiglia e che viene oggi vissuto con angoscia.

Quali saranno le conseguenze di questa follia, a posteriori, sul loro sviluppo psico fisico?

E’ mai possibile che nessuno si levi a loro difesa e protezione? Si parla di lavoro, di piccole e medie imprese, di PIL al ribasso ma chi si schiera a difesa di questi ragazzi?

Perché le pagine dei giornali dedicano 10 pagine al Covid 19 o al giro d’Italia e nessuna pagina al dramma che stanno vivendo i nostri figli?

Oltre ai virologi e agli esperti del Comitato Tecnico Scientifico vogliamo sentir parlare psicologi, psichiatri, neuropsichiatri infantili, pediatri…? Chiediamo di conoscere quali sono e quali saranno le conseguenze sui nostri figli…invece…silenzio!

E mentre si continua a fare il conto di contagiati, di asintomatici, di “ricoverati”, i 40.000 bambini che quotidianamente muoiono di fame nel mondo, ossia, in solo giorno, perdono la vita per fame, più bambini di tutte le persone decedute nel periodo della “pandemia” fino ad oggi, non interessano ai matematici dei conteggi e delle statistiche.

Poveri bambini: così osannati a parole e così dimenticati nei fatti!

Un elogio invece a tutte/i le/gli insegnanti, che stanno svolgendo un compito difficile, con poche risorse e spesso abbandonati in prima linea.

Come presidente della piccola associazione che rappresento, e che si batte per i diritti dei bambini, posso solo dire che le loro urla di dolore per l’infelicità, per la rabbia a causa della mancanza di ascolto, per la disperazione a causa del loro diritto al futuro compromesso, e mi riferisco anche alle conseguenze tragiche del riscaldamento globale e dell’inquinamento e ai soldi che ci sta “elargendo” l’Europa e che dovranno restituire, assieme all’immenso debito pubblico già accumulato, le loro urla di dolore, sottolineo, le sentiremo tutte in un futuro non lontano, quando ci chiederanno conto della nostra colpevole indifferenza egoistica.


i bambini interessano ancora a qualcuno?

Antonio Stasolla

Presidente

Associazione Italiana Follerau Dirittiamoci