I lumicini per i defunti. Negli anni 60 le scuole cominciavano il primo di Ottobre.
Poi arrivavano i primi giorni di Novembre con una serie di feste: tutti i Santi – il giorno della commemorazione dei morti e la festa delle forze armate.
Il campo Rossi si colorava di camion militari e carri armati che si potevano visitare in mezzo ad un mare di polvere.
Ancora il campo Rossi era allo stato grezzo e polveroso.
Quel periodo era veramente l’inizio dell’autunno e ricordo che si indossavano dei vestiti di mezza stagione per le visite al cimitero.
Questo periodo segnava una linea di divisione tra l’estate che era andata via e l’inverno che non era ancora iniziato.
Posso ricordare dettagliatamente come ci “facevano” vestire i vari Generali d’Armata per la visita ai cimiteri.
Gonnelline plissate e completini di lana con maglioncino a mezze maniche sotto e, sopra giacchetta con i bottoni sul davanti. Le calze erano sempre a mezzo polpaccio….ne corte e neppure lunghe…se guardo le foto…tutte avevamo la divisa quasi uguale.
Non doveva mancare la fascetta in testa che cambiava di colore a seconda del maglioncino indossato. L’uovo di pasqua era vestito per tutte le stagioni.
Nelle case c’erano i dolci tradizionali di quei giorni. Ricordo i dolci glassati, il pane di sapa e l’ommancabile “sangune porcu“.
Per la ricorrenza del ricordo dei defunti era tradizione in tante famiglie esporre le foto dei cari con davanti i lumicini accesi comprati in drogheria.
Ricordo foto di cuginetti che mai avevo conosciuto ma che ogni anno il Generale metteva sopra l’altarino con il lumicino.
Quell’anno mentre il Generale era a fare la spesa del sabato (mercato di San Benedetto), io preparo i lumicini con le foto.
Trovo una foto di un militare in divisa e penso fosse un parente morto in guerra.
Lo piazzo sopra la macchina per cucire chiusa e preparata come un altarino con tanto di centro gigante.
Accendo i lumicini dei defunti e sistemo questa foto tra mio nonno materno e foto dei cuginetti scomparsi.
Ci stava proprio bene…tra me e me pensavo…poverino devono averlo ucciso in guerra.
Arriva il Generale dall’operazione spesa e poggia le borse……
Poi controlla che gli ordini impartiti fossero stati eseguiti a dovere.
Si gira verso la macchina per cucina e si sente un urlo gigante.
“Cosa hai fatto”? Urla e quasi si sente male.
Togli immediatamente la foto di tuo padre!!!
Mi si gela il sangue….cavolo non avevo riconosciuto il mio adorato babbino e l’avevo messo tra i defunti.
Ma era proprio irriconoscibile.
Il Generale rimase infuriata per tutto il giorno e mi minacciò di non raccontare a babbino l’accaduto perché sarebbe stato assurdo che io avessi combinato un simile disastro.
Negli anni…..poi ci abbiamo riso a più non posso, ricordando tale fatto.