Il cervello ascolta le stagioni: in estate de autunno è più intelligente

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Ancora una volta nulla avviene per caso: il cervello ascolta le stagioni ed in estate ed autunno è più intelligente.

La nostra mente segue le stagioni. In Inverno e in primavera è più pigra, mentre in estate e autunno è più agile, e non di poco. Stando a quanto suggerito da uno studio pubblicato su PLOS Medicine e condotto da Andrew Lim del Sunnybrook Health Sciences Centre e University of Toronto, in Canada. La differenza stagionale in termini di abilità cognitive sarebbe pari a quella osservata, in media, in 4,8 anni di invecchiamento. Come a dire che in inverno e primavera, il nostro cervello invecchia temporaneamente di quasi 5 anni.

I cambiamenti stagionali, in inverno e primavera, sarebbero dovuti ad un maggiore accumulo di proteine tossiche nel fluido cerebro-spinale.

Come per ogni persona, questi cambiamenti si verificano anche negli atleti. Infatti, una diminuzione, in questi periodi, anche se minima, delle abilità cognitive si riflette anche sui gesti atletici. Per chi punta molto in alto, questo fattore può essere determinante. Per cui, si propone di tener presente tutto ciò, per adeguare, al meglio la preparazione mentale ed atletica. E’ sotto gli occhi di tutti che, spesso, in questo periodo, molti atleti, e nei giochi di squadra, anche il collettivo, subisce un calo, spesso, inspiegabile. Conoscendo queste dinamiche, i preparatori più evoluti, potrebbero avere una marcia in più, da proporre a chi a loro si affida. Ora, alla luce di questo studio, come amo ripetere, nulla avviene, per caso.


Il cervello ascolta le stagioni: in estate de autunno è più intelligente

Dott Antonio SicignanoMedico chirurgoPsicoterapeutaSpecialista in Ipnosi e Psicoterapia EricksonianaEsperto in Psicologia dello Sport