Scopriamo le caratteristiche, il valore nutritivo e gli effetti benefici del farro, il più antico cereale coltivato, ricco di fibre e vitamine. Presentiamo inoltre 3 ricette a base di questo tipo di grano.

Il farro è il primo cereale ad essere stato utilizzato dall’uomo, come forma di nutrimento, fin dal periodo neolitico.

Le sue probabili zone di origine sono Turchia e Palestina, da dove poi si diffuse in tutto il Medioriente.
Il farro è stato per secoli un alimento base ed un bene prezioso per la società romana. Alcuni storici, tra i quali Plinio il Vecchio, affermarono che era un elemento indispensabile dell’alimentazione dei romani. Lo era soprattutto per la preparazione della polenta e per l’impasto di pani e focacce.

Inoltre il farro era anche utilizzato come merce di scambio. Il farro era presente nelle funzioni religiose come dono agli Dei e nei matrimoni, dove gli sposi mangiavano insieme una focaccia di farro. Molto usato era anche dai gladiatori e, soprattutto, dai legionari, che in guerra lo mangiavano macinato ed arrostito, trasformato in gallette.

Molto importante è stato in alcune zone europee fino al Medioevo, fino a quando, con la comparsa di altri cereali, la sua coltivazione venne abbandonata in modo progressivo per la poca resa ed gli alti costi di lavorazione.
Negli anni passati il suo consumo e quello di avena, orzo e segale è stato un pò trascurato o ha riscontrato un basso successo, lasciando il posto al grano, la cui coltivazione e lavorazione risultavano più facili ed economici.

Tuttavia, da qualche anno questi cereali sono stati rivalutati e valorizzati e, nonostante gli alti costi, sono tornati ad essere alimenti ben consumati, perché la riscoperta di proprietà nutrizionali e di benefìci da questi apportati, hanno convinto a seguire un’alimentazione più sana ed equilibrata, soprattutto con i cereali provenienti dall’agricoltura biologica.

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