Il Festival GallinaRock festeggia il decimo compleanno.

Gallinaro per tre giorni è il « santuario della musica e dell'arte ». Cosa aspetti allora? Sei musicista? Contattali per suonare. Stai decidendo cosa fare quest'estate? Metti nell'agenda il Gallinarock.

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Ritorna come ormai da 10 anni il festival GallinaRock. A Gallinaro, un paesino della Valle di Comino, la Terra di Lavoro. 1300anime circa, così ovattato che sembra che non si arrivi mai. Come accade per tanti paesini della provincia di Frosinone, l’estate diventa una babele linguistica, un’esplosione, un vociare di un dialetto misto, « iec a loc è different » : sono gli emigrati che tornano e che si fondono con i migranti colorati di oggi.
Gallinaro è il paese delle modelle divenute famose, finite nelle tele di artisti famosi.

Gallinaro si prepara ad accogliere il festival Gallinarock, un festival indipendente, un festival « rivoluzionario », dice Luigi Vacana, il padre spirituale di questa manifestazione.

Sono dieci anni che resiste. E’ un festival che ha visto arrivare a Gallinaro oltre 200 band ed oltre 1000 musicisti. Verrebbe quasi da dire che per ogni abitante vi è un musicista. Non è un concerto di una sagra popolare, uno dei tanti eventi che caratterizzano l’estate. Il festival Gallinarock è tre giorni di musica. Sul palco si alternano band emergenti, talenti da scoprire e nomi famosi. In questi anni il Gallinarock ha « battezzato » diverse band, un trampolino di lancio potremmo definirlo. Luigi Vacana, oggi è il presidente del consiglio provinciale, con delega alla cultura e al turismo.

Con il suo arrivo nel Palazzo alla provincia si è aperta una finestra quella della cultura, che si era un po’ addormentata.

Nel suo curriculum potrà inserire il risveglio della cultura in binomio con il turismo. Corre come una trottola per inaugurare mostre, spettacoli teatrali, concerti, libri. Uno dei successi è Nevicarte, un’iniziativa unica nel suo genere fatta di artisti che dipingono ed installazioni nella neve. Ma nel cuore del Vacana il Gallinarock ha un posto speciale perhcé è la sua creatura che coltiva appunto da dieci anni tramite un collettivo, dove veramente uno vale uno, ovvero ognuno porta il suo contributo. Discussioni e confronti estenuanti « dal chi suona quest’anno alla locandina ». Tempi moderni : la chat, messenger, whatsapp… sono un bip continuo. Luigi Vacana non è solo il teorico ma quando arrivi nel parco del festival lo trovi anche a « faticare ».

Gallinaro per tre giorni è il « santuario della musica e dell’arte ». I suoni si fondono con i colori, persino il cassonetto dei rifiuti l’anno scorso è stato un soggetto artistico.

Tre giorni di esplosione. L’ostello ospita i musicisti e gli artisti. Sono tre giorni così intensi che ai tavolini del bar il pensionato beve la birra con il giovane tatuato. Tre giorni per scoprire anche la storia e la cultura che sprigiona Gallinaro e la Valle di Comino. Fatti baciare dalla fortuna incontra l’altro Vacana, il Gerardo, il preside in pensione. E’ uno dei poeti contemporanei più famosi con un curriculum pieno di riconoscimenti. Ma lui è modesto e non te lo dice, devi scoprirlo tu. Il Vacana senior, il padre e l’ideatore del prestigioso premio Valle di Comino : scrittori, poeti ed attori famosi sono sbarcati in Valle. Gallinaro è il paese dell’ integrazione. Nell’esercito del Gallinarock ci sono proprio tutti, anche i migranti.

Il Festival GallinaRock

Gallinaro è il paese dove puoi lasciare la macchina per tre giorni aperta e nessuno tocca niente.

« Il custode è il CIELO », dice Luigi Vacana. Appena arrivi al parco, teatro del Gallinarock, scopri che a reggere l’entusiasmo, la sfida di questo festival indipendente è la forte amicizia che lega il collettivo. I nomi sono diversi, impossibile citarli tutti, ma appena entri nel cuore del Gallinarock ognuno ti resterà impresso. Cosa aspetti allora? Sei musicista? Contattali per suonare. Dipingi? Stai decidendo cosa fare quest’estate? Metti nell’agenda il Gallinarock. Grazie alla musica scoprirai cosa offre la Valle. Persino Lawrence in questa valle ha trovato l’ispirazione per « la ragazza perduta ».