Confessione, Anno: 89 dell’era della Grande Unione/ Giorno: 21 del mese in corso/ Mese: primo dell’era della Grande Unione.
Portato a delle direttive più consone alla lettura:
Anno ****/ Giorno **/ Mese *.
In base ai materiali cartacei avuti qualche mese fa dal Centro di Comando per le Operazioni Estere, con lo scopo di decifrare eventuali intercettazioni radar o messaggi in codici provenienti dai nostri attuali nemici, mi è saltato all’occhio uno scritto redatto in fogli sparsi. Il perché di quei fogli mi è oscuro, e spero che rimanga tale. Forse sarà arrivato per sbaglio o forse qualcuno di buon cuore voleva proprio che arrivasse a me. Ma non voglio approfondire e preferisco, come ho già detto, che questa storia resti celata.
La fonte è anonima e il messaggio è in qualche scrittura criptica che soltanto ora sono riuscito a decifrare dopo molti mesi.
Si tratta di una specie di sistema binario a me nuovo, mai visto in nessun libro prima d’ora. Non mi soffermerò su come è strutturato, anche perché l’originale l’ho personalmente bruciato, per nascondere eventuali tracce che conducano a me.
La quantità del materiale è molto interessante, poiché mette in luce eventi nuovi in questa società ormai allo sfacelo e sull’orlo del baratro. Quindi spero che risulti piacevole e di aver compiuto in maniera eccellente il mio lavoro. Come ultimo avviso vorrei comunicare che la traduzione è stata fatta senza aggiustamenti personali.
Cordiali Saluti.
X.
Sicuramente quello che sto per dire mi costerà la vita e, come ultimo gesto, vorrei raccontare una parte, da lasciare ai posteri, della mia storia. Per carità, non è un racconto della mia vita e tantomeno un memoriale. Il tempo che passa tra la dicitura di questa confessione e il proiettile conficcato dietro la nuca, sparato da un Agente che piomba alle mie spalle, non è molto, ma è sufficiente per scrivere questo, chiamiamolo, unico frammento di verità, se ancora si può parlare di verità in questo mondo.
Le persone che conosco sono molto potenti e hanno, di conseguenza, mezzi potentissimi.
Scusate se la mia sintassi non è delle migliori, ma vogliatemene bene e capite il mio nervosismo, e sappiate che tempo per rileggere e correggere il tutto non è sufficiente.
Sto scrivendo su carta, poiché se usassi il mio computer – dal momento che è sorvegliato come gli altri computer di questo mondo – verrei subito rintracciato, ucciso, e il mio nome, cognome, indirizzo e vita verrebbero cancellati. Come se non fossi per niente esistito. Dunque, anche per questo motivo, preferisco rimanere nell’anonimato e firmarmi: Nessuno. Aggiungo soltanto che in questo momento mi trovo all’interno della mia camera, in un angolo, nascosto dalla telecamera sopra la porta.
Essa, nel suo quotidiano giro di perlustrazione, se non mi vedrà, un dispositivo chiamerà in un’ora gli Agenti che sfonderanno la porta e, vedendomi con le armi del delitto, verrò ucciso a sangue freddo.
Potrei alzarmi e farmi notare e tornare a scrivere, ma il sospetto ci sarà sempre e gli Agenti entrerebbero comunque. E poi vi confesso che sono stanco di vivere in questa società. Vale la pena di crepare.
Quello scrittore aveva ragione a parlare di un mondo controllato.
Per dare un senso a tutto, devo prima dare delle nozioni preliminari molto importanti. Vivo all’interno di una società buia, oscura, gotica. Il cielo è sempre grigio, coperto da perenni nuvoloni che ricordano un qualche scenario apocalittico. Il sole, per quanto schifato, è come se fosse andato via rifiutandosi di donare la sua luce.
Da quando è in corso questa guerra, ormai il mondo è spaccato in due: da un lato ci sono gli SOO e dall’altra gli SUE, a loro volta suddivisi in tante altre piccole organizzazioni autonome tra cui gli SAUE. Vivo all’interno di un Protogoverno degli SOO e posso ancora ribadire che da quindici anni la guerra con gli SUE ci sta lentamente consumando. Solo che i vari Protogoverni del SOO non riescono a capire la problematica.
Perché scrivo questo?
È semplice: nel posto in cui vivo le notizie non vengono mai riportare per quelle che sono e tutto viene infangato in virtù dell’odio, della paura e della più totale xenofobia. Nel mondo in cui vivo nessuno sa come vanno realmente le cose. Sembra che ogni persona ormai sia priva di ogni identità e sguazza nella più totale ipocrisia, come se fosse letame.
Tutto è iniziato quando è scoppiata questa maledetta guerra molti anni fa, tra l’altro una tra le tante, che ha sempre avuto come presupposto quello di eliminare e di conquistare gli SAUE. I motivi sono più oscuri del petrolio, ma so che gli SOO non hanno mai trovato il coraggio di dichiarare guerra apertamente, ed è sempre ricorsa a sotterfugi.
Il più grande di questi avvenne proprio in data **/**/**** quando una cellula terroristica denominata Adiaq-La ha distrutto le Grandi Torri ubicate in una delle città importanti degli SOO.
Le fonti riguardanti la distruzione sono scarse. Quella principale afferma, ancora oggi, che alcuni terroristi hanno dirottato due aerei che si sono poi schiantati contro queste Torri. Altre fonti di minor importanza, invece, parlano di un vero e proprio bombardamento oppure affermano che proprio lo Stato Centrale degli SOO abbia voluto distruggere le Torri come espediente per invadere gli SAUE. Sta di fatto che, saputo la notizia, il Presidente dello Stato Centrale, nonché Presidente Assoluto degli SOO, ha dichiarato guerra ad un singolo Stato degli SAUE, individuato come perno organizzativo di questa cellula terroristica.
L’informazione arrivò dall’Agenzia Speciale Segreta, che è quella che controlla, al giorno d’oggi, tutto.
Quel giorno il mondo entrò nel caos più totale. Le notizie arrivarono da tutto il mondo. Si parlò di quasi 5.000 o 10.000 morti, una delle tante stragi. Venne definitivo come l’oltraggio alla DVP (Democrazia Vera e Pura) e come tale bisognava rispondere. Furono mobilitate un numero esorbitante di truppe tra terra, mare e acqua che nel giro di pochi giorni invasero questo Stato uccidendo a destra e manca, e per giunta gli SAUE vennero accusati di questo. Di tutta la risposta, il Comitato dei 5 – che faceva capo agli SAUE – ribadì che non sapeva niente dell’organizzazione e si dichiarava pronta a collaborare per combattere Adiaq-La.
Ma qualcosa andò storto.
I primi due anni di invasione furono fallimentari perché non si riusciva a scoprire dove i membri di questa cellula terroristica fossero nascosti, o meglio così dichiaravano nelle loro interviste i vari Protopresidenti dei rispettivi Protogoverni. Il Comitato iniziava anche a spazientirsi poiché gli SOO avevano carta bianca per quanto riguarda i bombardamenti e il malcontento popolare iniziava ad aumentare, anche in casa nostra. Per evitare una crisi di Governo, i vari Protostati Principali degli SOO, in segreto, arrivarono ad un piano ben stabilito: distruggere gli SAUE iniziando dal Comitato dei 5.
Dopo una scelta mirata, si decise che lo Stato dell’****, uno degli Stati in cui risiedeva un membro del Comitato che aveva in precedenza osato attaccare gli interessi degli SOO con l’occupazione di uno Stato alleato agli SOO, doveva essere invaso per prima.
La scusante fu che il presidente – ribattezzato dittatore – di questo Stato pagava i terroristi di Adiaq-La. Il territorio venne minato di informazioni false, di sospetti sia all’interno della popolazione stessa, che iniziava tra l’altro a ribellarsi, sia all’interno degli SOO e sia all’interno del Comitato dei 5. Questo portò all’allontanamento sempre più da parte del Comitato nei confronti di quel presidente che in un niente venne isolato dal resto delle attività. Dopo che lo sconforto crebbe, il popolo di **** impugnò le armi con l’intento di uccidere e impiccare quest’uomo che si era approfittato di loro, ma, come per magia, gli SOO si fecero portavoce di prenderlo e ucciderlo in nome dello stesso popolo.
E così infatti avvenne. Nel mese dello stesso anno, quell’uomo venne catturato – per poi torturarlo e ucciderlo nello Stato Centrale – e il Paese fu invaso. Insomma la prima conquista era compiuta.
Ma d’altronde si sa, un Paese senza un capo al Governo è un Paese ingestibile. Per risanare l’accaduto i vari Protopresidenti dei Protogoverni degli SOO diedero vita ad una specie di Partito Satellite con l’intento di dover governare, momentaneamente, lo Stato occupato. Questo Partito venne chiamato O.I.S. Le ideologie su cui il Partito si fondava erano quelle di creare uno Stato unitario, nuovo, indipendente dagli SAUE, facendo leva sull’arma religiosa.
Infatti, nel giro di pochi mesi in tutto l’**** si impose un regime di stampo teocratico.
Prevedendo l’espulsione e il non riconoscimento da parte del Comitato dei 5 del neo-governo di ****, gli SOO cercavano di indebolire il Comitato puntando al Paese confinante *****. Con l’ausilio della forza ideologica dell’O.I.S., il governo di ***** cadde come un castello di carta e venne imposto un presidente teocratico che impose subito il loro credo come Legge Assoluta. A questo punto il Comitato non ne poté più e iniziò una strenua resistenza contro gli SOO. I tre membri rimasti del Comitato si riunirono e decisero di inviare una controffensiva, ma ormai l’arma ideologica creata dagli SOO, per mano dei rispettivi Ministri della Paura, era ormai in atto.
Infatti, in un filmato inviato su tutte le rete mondiali, questi tre membri vennero additati per terroristi e, per giunta, l’O.I.S. si fece promotore di uccidere quei tre presidenti.
Ma fortunatamente quei tre membri poterono contare sull’aiuto di pochi leader tra politici e militari, e portarono avanti per qualche anno la loro resistenza, fino a quando, lasciati soli – poiché quei leader, a loro alleati, vennero uccisi, corrotti o altro – si riunirono aspettando il loro destino. Nel giro di qualche anno, il presidente della ** venne giustiziato dal suo popolo dopo una rivolta nata per difendere la libertà; il presidente ********, invece, venne indagato per uno scandalo sessuale che lo portò all’abdicazione e alla sparizione solo Dio sa dove.
Rimaneva l’unico membro di questo Comitato: il Presidente della *** , un uomo che per anni è stato al centro di ogni polemica. Ricordo che ogni rete televisiva parlava sempre di lui.
Questa ondata di vittorie che gli SOO avevano avuto, alimentò le speranze di conquiste, ma accadde una situazione inaspettata: il troppo potere dell’O.I.S. Questa organizzazione che, ripeto, è nata soltanto per tenere sotto controllo il mancato governo dell’****, finì per fare affari con la SASA che erano, tra l’altro, i tesorieri degli SOO. Per evitare l’ennesima guerra e carneficina, gli eserciti degli SOO si ritirarono, lasciando, in questo caso, campo libero all’O.I.S.
L’O.I.S. cercò di portare in atto il suo progetto originario, ma sapeva che per farlo doveva necessariamente conquistare i vari Paesi del Comitato.
Questo portò alla guerra contro la *** che riuscì, per quattro anni, a resistere. La situazione sembrò favorevole per la ***, in quanto voleva ripristinare le sorti degli altri Stati del Comitato, ma il progetto fu molto arduo e i pericoli erano costanti, in primis la nascita di una filiale dell’O.I.S. nel suo territorio e da quel momento l’organizzazione prese il nome di O.I..I. Approfittando della situazione, gli SOO iniziarono ad avere contatti con l’O.I..I. cominciando a portare le varie provviste belliche e in più la campagna ideologica di diffamazione al Presidente del *** iniziò a divulgarsi.
La politica del terrore voluta dall’O.I..I. fu tremenda: decapitazioni, roghi, uccisioni, violenze, stupri erano ormai all’ordine del giorno.
Ma quel Presidente non cadde, fortunatamente.
La situazione, dopo mesi e mesi di conflitti, sembrò arrestarsi: l’O.I.S.I. con in mano ****, **, ******** e quel poco di ***; gli SOO ne era fuori ma continuavano a fare affari con l’O.I..I.; mentre la *** rimaneva sola sull’orlo del precipizio. Ma la situazione si capovolse quando quel Presidente fece un gesto improvviso: chiedere aiuto allo Stato Centrale degli SUE. Non ne poteva più di vedere il suo popolo, giorno dopo giorno, umiliato, deriso e offeso da quei pazzi scatenati. Era pronto a dire basta e a massacrarli tutti. Lo Stato Centrale accettò inviando il suo esercito che bombardò i punti strategici dell’O.I.I.
Dopo un invito da parte degli SOO di ritirare le truppe poiché quelli erano affari personali, avvenne la svolta che mi ha portato a scrivere questo pezzo di verità ormai infangata.
Il **/**/**** l’O.I..I., o su invito degli SOO o per sua iniziativa, attaccò una capitale di un Protogoverno degli SOO. Vi lascio immaginare la strage, i morti – per lo più gente civile del tutto ignara ai fatti – e le notizie che fino ad ora continuano a circolare. Il giorno dopo gli SOO erano di nuovo in guerra contro gli SAUE.
L’allarme è ormai suonato da molto tempo. La mia ora ormai si avvicina sempre più. Potrei scappare, ma non servirebbe a niente. Mi rintraccerebbero e farei la fine di un cane. Voglio solo aggiungere una notizia: al giorno d’oggi la guerra usata per fare affari è diventato il miglior mezzo di conquista. E il fatto di voler adottare la politica dell’espediente non è noto a tutti – a causa della propaganda assillante – e mi dà rabbia che noi, gente comune, rischiamo la vita, con la paura di essere uccisa solo perché i grandi presidenti devono curare i loro affari. Si sa, la paura genera l’odio che genera il pericolo che genera a sua volta la guerra. Fino a quando ci saranno questi valori a fare da padrone, il mondo sarà sempre lo stesso, e quel cielo ormai grigio diventerà sempre più scuro.
Ora nasconderò questo scritto in un posto che neanche gli Agenti troveranno e spero che tu, caro lettore, possa vivere in un mondo in cui tutto questo schifo non esiste.
Li vedo dalla finestra, sono arrivati. Puntuali come sempre.
Spero che ci sia in un mondo migliore.