La forza della volontà, vado l’ammazzo e torno, degno di un film da far west di Sergio Leone.
Non tutti sanno che a Milano esiste una Cattedrale che è due volte il Duomo di Milano e raccoglie in una unica sede i riflessi contrastanti ed impuniti della Politica, della Religione, dell’Ingiustizia e dell’Informazione manovrata dal Potere, il tutto raccolto in una Cattedrale riconosciuta come il Tribunale de Milan, ereditato dalle grandi opere costruite fra il 1932 e il 1939 dall’Impero Fascista, in previsioni che un giorno sarebbero servite alle generazioni Politiche future ad accrescere il Prodotto Interno Lordo Italiano, movimentando le ingiustizie e la corruzione Istituzionalizzata.
Il tutto Governato impunemente da Politici, Giudici, Avvocati e informatori alla mercé del soldo.
Quanti innocenti popolano le varie prigioni Italiane in attesa che il Signore dei cieli intervenga con la sua Giustizia Divina?
Sono trascorsi tanti anni da quando si parla e riparla di ingiustizie relative all’albero avvelenato pluriramificato della Democrazia, con vere mascalzonate e scandali compiuti da Istituzioni in matrimonio con il Potere Politico, in perfetta sintonia con il Potere Religioso, amministrato da Giudici e Avvocati, il tutto imperniato sul soldo da gonfiare le tasche dei corrotti come fattore primario dell’indifferenza o l’ipocrisia del dominare, distruggere, indurre le persone all’impazzimento, perdere i ricorsi anche quando hanno ragione.
Non tutti hanno le possibilità economiche di poter ricorrere al Tribunale Europeo di Strasburgo dove regna una maggiore serietà nell’emettere giudizi e dove l’Italia è divenuta un colpevole incallito.
Il 9 aprile è una data da aggiungere nel calendario Gregoriano come giorno del ricordo fra i tanti ricordi che disonorano il nostro Paese, dove anche questa data sarà immacolata come l’inizio di un percorso che dovrebbe far pensare seriamente a quel bicchiere che quando è pieno e si continua a versare acqua, questa fuori esce creando successive conseguenze a volte disastrose. Per l’appunto attraverso la crisi economica che tenta di imporre un cambiamento di sistema.
Un esempio da ricordare, il 9 aprile del 2015, dove un uomo ben vestito sulla sessantina, uno Zorro, forse molto di più, senza maschera, un imprenditore di carattere, punito dalla crisi Politica creata da incapaci tutti impuniti, i quali campano arrecando tanti danni al Paese cascato in disgrazia, con innumerevoli suicidi di uomini deboli che si tolgono la vita per non affrontare le penose avversità create da arrampicatori senza arte ne coscienza e piuttosto di pretendere i propri diritti, preferiscono morire, seppelliti in una tomba a parte dove giaceranno disonorando la famiglia con la scritta “Fottuto dal sistema”.
Questa occasione, questa data da ricordare come l’inizio del cambiamento, un uomo a dir poco speciale, decide di dar prova di coraggio e trovandosi al limite della sopportazione nel ricevere ingiustizie, si introduce nel Tribunale Cattedrale di Milano con un revolver, deciso a fare giustizia senza ripensamenti dell’ultimo momento, uccidendo quattro persone di cui il Giudice, il Procuratore della Corte d’Appello e l’Avvocato difensore, il quarto muore dallo spavento.
Fatti che meritano attenzione in un mondo ormai ripiegato ai voleri del potere corrotto, dove un piccolo grande uomo in giacca e cravatta con il sorriso sulle labbra, si presenta all’ingresso del Tribunale Cattedrale de Milan e dice alle guardie, dovrei uccidere tutti i Giudici e Avvocati che incontro dentro al tribunale per onorarli con un premio per la loro lodevole onestà.
La Guardia di turno non si perde nella battuta spiritosa e raccomanda all’illustre uomo di andare a bersi un caffè per non sbagliare la mira, nel frattempo l’uomo mostra un tesserino ed entra sorridendo, sale le scale sino al terzo piano, fa fuori i primi due e poi scende di un piano alla ricerca della mascotte, cioè l’indiziato numero uno, un Giudice, apre una porta e trova la persona giusta, fa fuoco e poi avendo finito le pallottole se ne va, esce dal tribunale, prende la moto e si avvia verso casa ricordandoci il detto vado l’ammazzo e torno.
Nel frattempo i Media con i loro giudizi facili per guidare le masse di cervelli dormienti, hanno già sentenziato il povero uomo dove tutti parlano ed emettono pareri personali, all’infuori del diretto autore del fatto al quale è stato tolto il diritto alla parola.
Subito dopo, grandi riunioni da parte della crema dei giustizieri della notte piombati da Roma, i quali discutono sulle falle provocate dalla moltitudine di teste di legno presenti nella Cattedrale degli affaristi che generano miliardi con le ingiustizie, protette dalle proprie guardie armate incaricate di proteggere il malaffare ed invece qualcuno ha ceduto per orgoglio di Giustizia.
Nel Paese fra le persone sagge, segue uno sconcerto generale da parte del pubblico verso l’ Autorità preposta, la quale invece di tentare di migliorare la situazione di ingiustizie che perdura da tantissimi anni, non rispondono alle lettere di accuse, il menefreghismo assoluto a salvezza della poltrona, indifferenti alla grave situazione di ingiustizie e di default di cui hanno indotto il Paese senza possibilità di ripresa e si riuniscono per studiare mezzi ancor più tirannici per dominare e proteggere il sistema formulato sulla corruzione, che definiranno il fior fiore della Democrazia.