Sugli scaffali delle librerie sgomitano dei libri in questo tempo in cui «la cultura» è stata sospesa, privata della linfa vitale. Parliamo delle presentazioni dei libri, che stanno aspettando con trepidazione il battesimo ufficiale in un luogo reale, quei luoghi deputati a consegnare l’incontro tra l’autore e il lettore. In questo periodo il Covid permette solo dei battesimi virtuali, tramite la rete.

A Frosinone un libro di poesie circola nel «circuito dei fermenti culturali»: è « Erotikà » di Amedeo Di Sora.

A Frosinone vivono due Amedeo Di Sora e sono entrambi noti nel mondo della cultura, per non confondersi si dice subito l’Amedeo professore, l’attore. Il libro che aspetta il battesimo ufficiale è dell’Amedeo poliedrico. Il professore che per anni ha affascinato fiumi di studenti e studentesse, con la sua voce magistrale. Essendo attore di teatro, ma anche regista teatrale. L’Amedeo attore è anche maestro di dizione quindi la presentazione di un suo libro diventa un intreccio di arti.

Impegnato nel mondo della cultura, Amedeo Di Sora ha scritto anche una stagione culturale come assessore alla cultura nel comune di Frosinone.

ErotikàUna stagione felice, impossibile narrare tutti gli eventi culturali realizzati nella «stagione che può essere definita d’oro». Basti pensare all’operazione di «sprovincializzazione» che operò traghettando nella biblioteca comunale persino la «Scuola di scrittura creativa di OMERO» e con attesa trepidante del battesimo di Erotikà, sono stata «privilegiata» ho assaporato l’ultima fatica letteraria. La mia lettura dei versi è una lettura personale,non sono una «critica letteraria» io narro le emozioni, le mie emozioni, che mi attraversano nella lettura. Questa raccolta di poesie rivisita dei versi già pubblicati, che si intrecciano in maniera nuova. Una raccolta di poesie di amore e di eros.

Un amore legato al presente, che si snoda con i ricordi  avvolti «nel buio, nella nebbia, nel chiaroscuro in un tempo sospeso.

Le poesie lette nell’ordine con cui le ha concepite l’autore conducono alla narrazione di un amore in cui si intrecciano Chronos, Thanatos e Mythos. Prova a viaggiare con me, nel sapiente uso delle immagini visive ed uditive che il poeta narra. Senti la storia in un giorno qualsiasi di fronte ad un mare, che non è più il «loro» di questa coppia, con le labbra «spaccate di un gelido vento». Finiva la giovinezza e la «cipria chele donava un pallore». Leggi e scopri che quel pallore che a lui piaceva, era associato a lei che diceva «Non so se poi ti amo». Cammina in punta di piedi in questa storia per ascoltare «i guizzi dei silenzi persi tra malintesi  frusti gorghi di paure». Camminando arrivi al pozzo di San Patrizio «i giorni specchio convesso scoglio di insolitudini » …senti la magia  della Insolitudine …

Il correttore automatico si ribella alla Insolitudine.

Un’immagine visiva, che nel codice impietoso delle parole  non riesci a spiegare. La poesia non si spiega, la parafrasi dei versi è l’esercizio più pedante che ancora oggi umilia i versi. La poesia deve attraversarti, devi sentirla dentro. La parafrasi è un tradimento come le traduzioni. Cammina leggendo quando mi chiederai nei giorni della calura  senza parlare «Il nostro fu veramente amore?». Lasciati condurre da questo poeta, che sa ascoltare chi parla in silenzio, mentre un «vento caldo che soffia lieve accompagna il ricordo di un neo che sovrasta il tuo ombelico».  La magia dei versi di Amedeo Di Sora non può essere spiegata, è l’emozione, che si materializza nel dentro.