Le tre caravelle di Cristoforo Colombo, si chiamavano Nina, Pinta e S.Maria. Sono nomi che in seguito avrebbero fatto il giro dell’intero mondo, ma ahimè l’essere umano è poca cosa in confronto al destino!

Il rovescio della medaglia.

Un po’ meno conosciuta è la storia dell’origine di questi tre nomi. Al tempo in questione (inizi 1492), finalmente il navigatore ottenne dalla regina Isabella di Castiglia il via alla sua impresa. Per reclutare i marinai, si ricorreva, come sempre a vari sistemi.
Rapirli quando erano ubriachi e sfatti, approfittare perché non avevano una casa, e quindi offrendo loro un tetto sulla testa. Accettavano qualunque ingaggio, metterli a partecipazione di eventuali ricchezze racimolate, e spesso quindi illuderli, assumerli dandogli del denaro, e promettendo che ne avrebbe seguito altro, offrendogli da bere quanto volevano, altre volte, con un colpo in testa tramortirli e farli prigionieri (per poi liberarli in alto mare). Convincerli della brillante carriera di “navigatore” ecc. Tali individui inoltre li si trovava quasi sempre nei porti e locande malfamate.

Le caravelle di Cristoforo Colombo

Quando ci fu il momento di arruolare l’equipaggio per le tre navi, oltre che promettergli parte delle eventuali fortune racimolate, Messer Colombo permise a detta ciurmaglia di affibbiare i nomi delle tre caravelle, che avrebbero servito per la missione. Naturalmente i luoghi dove questi marinai si radunavano, cioè le malfamate taverne del porto, in questione, avevano in sé tutto il “folclore” immaginabile con donne di malaffare in evidenza. Fu così che i ceffi raccolti in riunione assegnarono all’unanimità il primo nome.

Bischello il Pisano, si alzò in piedi sulla panca, e con il boccale di rum in mano espresse biascicando le parole: ”Miei compagni, il capitano Colombo, ci ha lasciato il privilegio di decidere i nomi delle navi su cui noi navigheremo, e siccome le navi sono femmine…io ho qui accanto a me la Pinta, la mia magnifica donna di questa sera …domani o più tardi sarà forse di un altro ora è mia….e forse perché ho bevuto un poco la vedo anche molto bella..! Propongo quindi di affibbiare il suo nome al primo “Guscio”(Caravella) Pinta! Siete d’accordo?”. Un boato di approvazione sali dalle bocche dei lestofanti.

“La Pinta” che nel gergo significa la “Dipinta di… rossetto”.

Spesso a esagerare, e chi lo è se non una……….di quelle che frequentando quei luoghi di malaffare vogliono esageratamente mettersi in mostra ? Bene.

Per la seconda nave, si ricorse alla stessa tattica, sulla falsariga della prima donna citata, anche per questa ci fu una proposta che rispecchiava i desideri dei chiassosi partecipanti, in quel preciso momento, passò tra le panche indaffarata a servire le copiose bevande la giovane ragazza servotta, anche lei svolgeva la immaginabile professione, ed ecco che dalla vociante folla uscì il suo nome, lo fece un marinaio guercio e sbronzo Folano il “Rosso”, ”La Nina (Ninia =Giovane) e subito altra ovazione generale!

Nina, infatti era un altro doppio senso a significare la piccola, la ragazza(ma di tutti a pagamento) nome quindi significativo!

Per il terzo nome però le cose non andarono così lisce, ora anche gli altri volevano far valere la loro preferenza nominando la nave con quello della donna (Seppur di malaffare) che essi preferivano, e siccome di donnine c’erano tante, ci furono varie discussioni, le proposte erano “La chiquita (La graziosa), la zorra (La volpe), la busqueada (La preziosa) la tetas, (quella dal seno grande) tutti nomi riconducibile ad una data attività ben specifica!

Ma a questo punto le discussioni sui vari nomi continuavano interminabili e, soprattutto, con il pericolo che sfociassero in una rissa gigante minacciando di compromettere la spedizione stessa.

Chiamato d’urgenza il Capitano, fu allora che messer Colombo dando prova di notevole arguzia, dopo aver pazientemente ascoltato le varie fazioni, e interrompendo i contestatori, annunciò:” Avete detto di avere già chiamato due delle tre Caravelle con i nomi che preferivate, Nina e Pinta, bene ! Sono due sopranomi, più che nomi ..ed abbastanza equivoci, ora basta con nomi ambigui di donne, ne avete avuti due!La terza si chiamerà invece come una Santa, e quale è la più rinomata delle Sante, se non Maria?

Ecco svelato il perché dei tre nomi!

“Più spesso di quanto si creda, la cattiveria, e la volgarità la fanno da padrone!” Cristoforo Colombo!


Testo di Salvatore Cicala