Non ho scelto una categoria, perché tra tante non c’era quella che cercavo. Una categoria assai importante, ma invisibile. Quella delle donne.

Perché, direte, delle donne cosa ci sarebbe da dire?

Ve lo dico io, sulle donne c’è tanto da dire, sempre. Potremmo iniziare dal fatto che le donne sono viste dalla società come madri. Non tutte le aziende sono disposte ad assumere le donne. Questo perché un giorno potrebbero diventare madri, andare quindi in maternità, assentarsi per la malattia dei figli, le recite, le visite mediche, ecc. Quando poi vengono assunte, spesso subiscono violenze, fisiche ma soprattutto psicologiche, le cosiddette avances, ma a ciò non viene dato tanto peso. Per fortuna siamo in Italia, in alcuni paesi le violenze nascono dentro le mura domestiche, dove sono i genitori a decidere il futuro delle figlie: all’età di undici anni non possono più andare a scuola, vengono date, o peggio, vendute come spose.

Un esempio di donna alla quale è stato proibito, con violenza, di andare a scuola è Malala Yousafzai, una giovane pakistana che è stata quasi uccisa con tre colpi di pistola. Andata in coma, dopo una settimana si è risvegliata. Lei per me è un modello di vita, perché ha avuto il coraggio di parlare, rischiando poi di morire. Una sua frase che mi ha colpito é:

AVEVO DUE OPZIONI, UNA ERA DI RIMANERE IN SILENZIO E ASPETTARE DI ESSERE UCCISA, E LA SECONDA ERA PARLARE E POI ESSERE UCCISA”.

Non è facile denunciare i propri aguzzini, per questo l’ammiro molto, perché ancora oggi lei pur ricevendo minacce, ha intrapreso una campagna in favore delle donne: il suo progetto è quello di far ricevere un’istruzione a tutte le ragazze. Molte sono le donne che ricevono violenze, ma sono pochissime quelle che riescono a parlare e a denunciare i fatti. Il gesto che ha fatto Malala però non è stato l’unico e non deve rimanere isolato, tutte le donne che in un modo o nell’altro subiscono violenze devono parlare e denunciare gli atti di violenza, perché non sono sole. Non siamo sole.


Le donne e la categoria invisibile