Le frizioni interiori la divoravano. Ma da dove venivano? Bene o male faceva le sue cose regolarmente,fastidio non dava, non spendeva neanche molto, era in regola con le tasse.

Una questione biologica? Non lo sapeva o almeno non ne era certa, da quando le persone si dividono biologicamente o per razze?

Era abbastanza preoccupante.

“Siamo diventati simili a bestie!”

“Mah”

Continuava a fare le sue cose, c’era stato un cambio generazionale certo ma le persone possono continuare a vivere anche se nascono nuovi bambini.

La questione era biologica secondo lei.

La questione biologica è preoccupante per una persona che sia una persona,si possono accennare idee razziste, classiste, del tipo razza superiore o inferiore.

Ancora confusa, lo stato non diceva chiaramente la sua posizione.

Si si parlava di economia di reddito di povertà, ma certe questioni erano un po’ nel sottobosco quindi non chiare.

Va bè vaffanculo si campa una volta sola, continuiamo a fare le cose che facciamo.

Cammina per la città di pomeriggio, i bambini giocano i genitori li seguono,facce bianche ,occhi spenti. Un mondo in sospeso, in un mondo in sospeso si sospende il giudizio.

Mondo sospeso, il cielo è blu azzurro,terso. La terra invece brulla,il cemento opaco.

Camminiamo insieme per la città, “Beviti un bicchiere di vino!” gli dice uno che conosce e che sta al bar.

“Me lo bevo sicuro” dice lei.

Quattro risate e poi casa,ma a casa i pensieri ritornano.

“Che palle!” dice lei mentre si addormenta.

Aspettando domani.


Frizioni – Racconto di Daniele Foglini