Scopriamo caratteristiche, proprietà, valori nutritivi e benefìci delle lenticchie, frutti della più antica pianta leguminosa. Presentiamo anche una ricetta tipica indiana: il dahl di lenticchie.
Frutti di una pianta annuale erbacea, probabilmente originaria dell’Asia Centrale e Minore, le lenticchie si coltivano e si consumano fin dalla preistoria. Ne sono prova dei semi di lenticchia rinvenuti da archeologi in alcuni siti rurali di quelle zone asiatiche, che risalgono a migliaia di anni fa.
Insieme a frumento ed orzo, anch’essi originari di quelle regioni, le lenticchie furono portate in Africa ed in Europa nel corso delle varie migrazioni, diventando uno degli alimenti basilari di Greci e Romani.
Questo legume è menzionato anche nel Libro della Genesi (per un piatto di lenticchie Esaù vende la sua promogenitura a Giacobbe).
Furono introdotte, prima dell’era cristiana, in India, dove è da sempre un alimento di base; un esempio tipico culinario è la zuppa speziata dal nome “dahl”.
La pianta
La lenticchia, detta anche lenta o lente, è una folta pianta alta fino a 70 cm, dai steli ramificati e sottili; il suo nome scientifico è Lens culinaris ed appartiene alla famiglia delle Fabacee.
E’ una pianta leguminosa della quale si consumano i semi (lenticchie) contenuti in baccelli piatti e rettangolari, della lunghezza massima di 1,5 cm. Ogni baccello contiene 1-2 semi, che si presentano come piccoli dischi schiacciati di colore variabile tra il bruno, il nero, il giallo, il verde ed il rossastro. Il terreno ideale per la sua coltivazione può essere di medio impasto od anche ricco di sabbia, e predilige un clima temperato.