Io solo. Lei. Una prostituta. E’ molto bella, capelli neri corvini, occhi neri, lucenti, è sorridente.
Lei: “Ciao andiamo? 50 euro a casa!”
Io: “Va bene è molto lontano il posto?”
Lei: “No è qua dietro non ti preoccupare”
La faccio salire in macchina lei sale, sorridendo mi saluta.
Lei: “Mi chiamo Giulia tu come ti chiami”.
Io: “Mi chiamo Paolo”.
Lei: “Solo stasera? Sei sposato? Hai la ragazza?”
Io: “No vivo solo”.
Lei: “Gira qui. Continua. Vai adesso a destra, continua poi a sinistra ecco fermati qui”.
Entriamo in casa è un bell’appartamento con molte stanze ci sono altre persone entriamo nella sua stanza. C’è un’abat-jour con la luce rossa la stanza è pulita profumata il letto è matrimoniale la televisione è accesa.
Lei è molto bella si leva gli abiti con calma.
Lei: “Spogliati dai? Ti vergogni? Mica ti mangio!”
Mi spoglio anche io, in confronto a lei sono un cesso mi si vede un po’ di pancia, lei si mette a ridere ho dei boxer rossi che mi ha regalato mia madre a natale lei ride ancora.
Lei: “Ma che cazzo di mutande hai? Ha!Ha! Sei simpatico!Dai vieni che facciamo sesso”.
Io mi stendo vicino a lei la mia pelle si unisce alla sua.
Facciamo sesso. E’ molto piacevole.
Ci rivestiamo, fortunatamente la stanza è calda.
Lei: “Tutto bene?”
Io: “Si si è stato molto bello”.
Risaliamo in macchina la riporto al punto dell’incontro.
Lei: “Vuoi il numero? Così ritorni quando vuoi”.
Io: “Ok grazie me lo segno”.
Lei: “Ciao”.
Io: “Ciao”.
Adesso sono solo in macchina sono le tre di notte mi prendo un cappuccino in un bar aperto.
Entro dentro il bar.
Il barista: “Ciao che prendi?”
Io: “Un cappuccino grazie?”
Bevo il mio cappuccino, mi piace molto il caffè. Pago esco dal bar riprendo la macchina vado a casa. Vado piano è notte fonda non c’è nessuno mi ritorna in mente lei. La sua immagine mi accompagna fino casa. Mi metto a letto chiudo gli occhi mi viene un brivido di freddo.
Dormo.
Occhi neri capelli corvini sorridente. Buonanotte Paolo.