Anche i lupi della solitudine sanno amare

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«Ah dove sei finita Carla?» Sto inseguendo il rumore della felicità, sto scoprendo un rumore particolare un rumore che nella mia vita è stato come una retta parallela, che sai che scorre ma non si intreccia con la tua. Cammino come una equilibrista oppure mi sembra di camminare sulle sabbie mobili, un passo sbagliato e ops…

Mi porto dietro una definizione «schizzoaffettiva» sono anni che cerco di capire cosa significhi. Sono anni che avevo deciso di vivere in un eremo blindando la porta. Adesso sto scrivendo sul mio blocco notes un romanzo «Ipotesi di un amore, sei l’addio che non riuscirò mai a dire ». Raffy, sai il rumore della felicità mi è venuto incontro grazie a te. L’ho respirato sulla tua terrazza, l’ho respirato in una pizzeria romana, sei tu che hai permesso si sprigionasse «Ma che dici, la guarda Raffy…l’hai conquistata, perché siete due persone belle». Raffy tu sei entrata per caso nella mia vita e mi hai insegnato a parlare con il silenzio, ad ascoltarlo e senza di te non sapevo parlare con il principe del silenzio. Ogni tanto faccio ancora un errore, ma adesso proprio ogni tanto … quando ci salutiamo, gli chiedo “ma tu mi vuoi bene”?

Lui: “certe cose non si dicono, si dimostrano e credo di avertelo dimostrato”.

Mentre lo saluto come in un film mi vengono incontro i momenti…seduto al bar mi detta appunti da scrivere. Nel letto mi legge pagine di romanzi che voglio leggere. Mi sta educando all’ascolto della buona musica, a distinguere i suoni. Io ero una «barbara del rumore». Dillo con una poesia … Un lupo della solitudine che diventa un cigno sociale per te è la magia della fiaba che sto scrivendo sul mio blocco notes. Una fiaba che ho scoperto grazie a te, la lupa della solitudine che diventa la giraffa per amore. Ci sono degli arcani che se non li vivi non puoi capire…il lupo della solitudine si gira nel letto, si chiude come un riccio, ti senti sventrare le budella, vorresti fuggire lontano in silenzio provi ad urlare “non è colpa mia”. Lui in silenzio “non è colpa mia”. Ti abbraccia e…sei dolcemente sua.

Racconto nato osservando una tela di Raffaella Manca, un’artista sarda che ha avuto il potere e la magia di portare nella mia scrittura donne che scoprono la magia dell’amore.