Ma non è un ritaglio di tempo

L’uomo che mi usa per "fare ginnastica".

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Tavola calda «bella amica che sei, ti sei schierata con quel MICKY, senza avermi mai ascoltato un istante, mi sta dando il tormento, mi segue in ogni dove».

La Carmen la lascia sfogare, poi prende la parola.

«Tra qualche anno non sarai più giovane, devi fare i conti con il tempo che passa. Gli hai fatto dire che sei felice, che un altro ti ha restituito il sorriso. Menti e sai di mentire, se veramente ci fosse quest’uomo, che ti ha restituito il sorriso, io lo conoscerei, siamo come due sorelle. Micky ti vuole sposare, con lui risolveresti i tuoi problemi economici, chi sarebbe disposto ad «accollarsi una donna con il tuo passato» con i tuoi problemi???»

Carla la guarda in silenzio, le altre abbassano la testa.

«Già il mio passato che doveva restare mio e di chi lo conosceva, l’avete reso di dominio pubblico. L’avete raccontato a Micky e lui in chat l’ha diffuso ad amici reali e virtuali, un passato che è arrivato anche all’uomo che mi ha restituito il sorriso. Un passato con cui è difficile fare i conti. I fantasmi mi danzano nel corpo ancora, la paura del buio mi assale, sento sbattere le porte, vedo scorrere il sangue. Dentro di me abita ancora un’altra donna, quella degli occhi neri, dei lividi. Questa donna volevo seppellirla e invece è riesplosa dentro di me con violenza. Micky mi segue, mi spia, mi mette ansia, mi sono tornati gli attacchi di panico. Avrei voluto un pò di solidarietà tra donne, invece siete riuscite anche a colpevolizzarmi, che avrei offerto io l’immagine di quella che “salta da un letto all’altro”, che i miei leggins strappati danno quest’idea. L’UOMO DEI RITAGLI DI TEMPO, l’uomo che mi usa per “fare ginnastica” così avete definito l’uomo che mi ha restituito il sorriso, Ma cosa ne si tu, ne sapete voi della qualità del tempo che mi offre. Forse un giorno chissà gli avrei raccontato del mio passato, che sono fuggita da un delirio, o forse non gli avrei mai detto nulla. Chissà. Adesso questa donna degli occhi neri è tornata. Basta un silenzio, una parola capita male per scaraventarmi nella “tempesta del dubbio». L’uomo che mi ha insegnato a sorridere, ha bussato lentamente, non sapeva nulla, mi ha conquistato la mente, mi ha ubriacato di poesia, mi ha colorato di arte, prima di dividere il letto, con me ha diviso la mente. Abbiamo attraversato momenti di silenzio, ognuno porta con se dei passati. L’uomo dei ritagli di tempo non vive dietro l’angolo di casa mia, ma è riuscito a trasformare l’angolo che ci separa, riempiendolo di ??momenti non momenti, dopo il suo lavoro corre in biblioteca a cercare materiale per le mie ricerche. Setaccia mercatini dei libri, per cercarmi quelle scrittrici, cadute nell’oblio. Non è semplice relazionarsi con quelle come me. Hanno paura del buio, vogliono un filo di luce, il bastoncino dell’incenso, quelle come me ti fanno dormire scomodo, vogliono dormire mano nella mano … quelle come me hanno bisogno di nutrirsi di tempo… quelle come me, quando scoprono che sanno sorridere ancora, le riconosci hanno nel volto l’estasi di SANTA TERESA dopo che hanno amoreggiato. Di certo in questa tavola calda la nostra amicizia, quella si è stata un ritaglio di tempo, è finita in un portacenere con il mozzicone di sigaretta».