Di maggio sì vi do molti cavagli,
e tutti quanti siano affrenatori,
portanti tutti, dritti corritori;
pettorali e testère di sonagli,
con bandère e coverte a molti tagli
di zendadi e di tutti li colori;
le targhe a modo degli armeggiatori;
viol’ e ros’e fior, ch’ogn’uom abbagli;
e rompere e fiaccar bigordi e lance,
e piover da finestre e da balconi
in giú ghirlande ed in sú melerance;
e pulzellette gioveni e garzoni
baciarsi ne la bocca e ne le guance:
d’amor e di goder vi si ragioni.

Sonetti dei mesi – Maggio’
di Folgóre da San Gimignano