Alla scoperta delle mandorle, varietà e cultivar, proprietà e benefìci, consigli su acquisto e conservazione, utilizzo in cucina e pasticceria, curiosità e controindicazioni.
Che la frutta secca faccia bene alla salute è ormai risaputo, ma non tutti sanno, per esempio, che le mandorle si sono rivelate anche ottime come anticolesterolo.
Si possono consumare come snack, a fine pasto o per arricchire una pietanza. Sembra comunque che, mangiarne 30-40 grammi al giorno, faccia abbassare il colesterolo cattivo (LDL – che si deposita ed ostruisce le arterie) ed aumentare quello buono (HDL), riducendo così il rischio di malattie cardiache.
La mandorla è apprezzata fin dall’antichità; testimonianze risalenti all’epoca degli Assiri e degli antichi Persiani provano che già presso questi popoli era diffusa la coltivazione delle mandorle, che sono menzionate anche nella Bibbia.
Sembra che i primi a coltivarle siano stati i Greci; dalla Grecia i Fenici le introdussero in Sicilia e poi si diffusero in Spagna, Francia ed in quasi tutti i Paesi mediterranei. I Romani le chiamavano “noci greche” e le utilizzavano sia a scopo alimentare sia officinale.
La pianta
Si ritiene, dunque, che il mandorlo sia originario dell’Asia sud-occidentale. E’ un albero da frutto rustico, molto longevo (anche plurisecolare) ed il suo nome scientifico è Prunus dulcis (o anche Prunus amygdalus o Amygdalus communis), appartenente alla famiglia delle Rosacee.
Ha un’altezza compresa tra 6 e 10 metri ed assomiglia al pesco, con cui è imparentato, ma, al contrario di questo, dà origine ad un frutto secco e non carnoso.
La corteccia del fusto è scura e screpolata; le foglie, lunghe 10 cm circa sono picciolate con estremità appuntita; i fiori, del diametro di circa 5 cm, sono bianchi oppure leggermente rosati; i frutti sono drupe ovali contenenti i semi, cioè le mandorle.
I fiori di solito sbocciano in primavera prima che spuntino le foglie: il mandorlo è la pianta con la fioritura tra le più precoci; addirittura, dove il clima è più mite, fiorisce anche tra gennaio e febbraio.
Il mandorlo cresce nelle regioni a clima mediterraneo, ma può resistere a temperature anche di 15-20 gradi sotto lo zero; preferisce il terreno leggero, non eccessivamente umido e ricco di calcare. Non va bene il terreno acido che può causare la caduta delle foglie.
Viene coltivato in Europa (in particolare Spagna e Italia), ma anche in California, Australia, Iran, Marocco, Brasile, Cile, Cina, Turchia, Grecia. La California, con un’incidenza di quasi il 50%, è il maggiore produttore mondiale.
La coltivazione in Italia è diffusa nelle zone centro-meridionali, soprattutto in Puglia e Sicilia, che insieme coprono il 97% circa del totale prodotto.
Vuoi conoscere le proprietà ed i benefìci delle mandorle?