Il suo volto di raggio di sole,
il suo sguardo di nero d’oliva,
suo sorriso di raggio di luna,
i capelli come soffice seta.
Così lei m’appariva
quella sera d’autunno inoltrato,
alla luce degli urbani lampioni;
ma era solo ‘ facciata
d’immensa irresoluta ferita interiore …
Poi, all’interno della sua “Idea”,
d’improvviso,
le sue mani dentro le mie,
le sue labbra al mosto di uva,
suo inebriante accelerato respiro …
D’intorno, più nulla né alcuno.
No, non ebbi ‘l suo corpo,
ma questo importante non fu,
ché in unico bacio rubato
fur miei sua mente e ‘l suo cuore.
Com’è brutto
doversi staccar proprio ora:
“Di già?” in coro dicemmo.
“L’amore? Già, certo, l’amore…”…
Per fortuna esso muta, s’evolve, matura:
è qualcosa che vien pari all’onore,
non prescinderne, mia vita futura.
Mi è caduta la maschera.