Montagne da scalare. Che giornataccia, il vento era troppo forte, oggi si usciva giusto per la passeggiata con i cani.

Il marito ha deciso di riversare i filmati di anni. Scorrevano sul computer quelli del magnifico periodo con gli scout.

La mia ragazza “speciale” ha passato quattro anni nel gruppo CNGEI, purtroppo ha lasciato perché i capi sono cambiati, addirittura è stato eliminato il gruppo al quale apparteneva e i ragazzi trasferiti in altra realtà. Non si è integrata, ha “mollato”, con mio grande dispiacere.

I nostri ragazzi si abituano e si affezionano a certe persone e per loro, cambiare è molto difficile. Abbiamo tentato di trattenerla, lunghe chiacchierate non sono servite a convincerla.

Andato via Luca, ha cominciato a perdere sicurezza.

La vita scout devo riconoscere che è stato un buon trampolino per le autonomie.

Non c’eravamo noi genitori nei campi a pianificare tutto. Ha trascorso addirittura dodici giorni nelle Dolomiti, qualche incidente di percorso ovviamente c’è stato, ma tutto è stato risolto nel migliore dei modi. Ricordo quando ho ricevuto la telefonata del capo, mi avvisava che la scatola degli antiepilettici erano caduti nel fiume. Poco dopo, con calma realizzai che si poteva risolvere con le altre scatole di farmaci con dosaggio inferiore.

Quando sono cominciate le uscite con gli scout i problemi erano solo “nostri” per via dei distacchi.

Siamo noi che dobbiamo imparare a staccare il cordone ombelicale.

La mia preoccupazione nasceva dal pensiero che ogni dormita causa nella ragazza le crisi epilettiche. Comunque sono crisi che non portano danni fisici, perché la ragazza non sbatte da nessuna parte essendo coricata, non si deve intervenire con il valium. Cosa cambiava se questo avveniva in altro luogo? Pensai che potevamo affrontare questo distacco, almeno provare.

Logicamente i capi da subito sono stati informati su “tutto” e ci hanno incoraggiato tanto per inserire la bimba.

Aveva dodici anni quando fece il primo campo scout, per la prima volta dormiva fuori di casa.

Come stavamo noi genitori? Io feci credere a mio marito che ero “tranquilla”, lui super agitato, tutta la notte sveglio che faceva zapping da un canale all’altro.

Dal giorno in casa “siamo” riusciti a scalare le montagne…delle nostre barriere mentali!


Montagne da Scalare

Testo di Marinella Melis