Il Museo della vagina apre le sue porte oggi. Per favore evitiamo le battute. Trattasi infatti di un iniziativa seria ed importante che ha come obiettivo quello di diffondere conoscenza e far crescere la consapevolezza sull’anatomia ginecologica e la salute. Tra gli obiettivi del Vagina Museum c’è anche quello di stimolare il dibattito sui diritti delle donne, sul femminismo e sul mondo delle Lgbt.

L’iniziativa è unica nel suo genere. Esiste infatti un museo del pene in Islanda ma nessuno ha mai avuto l’idea di aprire un analogo centro culturale dedicato all’organo sessuale maschile. A dire la verità il museo fallologico islandese ha più un obiettivo biologico. E’ una mostra dedicata, in altre parole, alle diverse tipologie di pene tra gli animali del nostro pianeta. Un obiettivo quindi completamente differente da quello pensato ed immaginato da Florence Schechter, ideatrice del museo della vagina.

Perché dovreste visitare il museo della vagina?

Prima di tutto c’è ancora un tabu diffuso ed una disinformazione enorme sull’organo genitale femminile. Sembrerebbe, infatti, che più del 50% delle persone non sia in grado di identificare e spiegare le diverse funzioni delle parti che compongono questo organo: le labbra, l’uretra e la vagina. Questo sia tra gli uomini che tra le donne. Ad esso si aggiungono falsi miti sugli odori dell’organo genitale femminile che comportano il nascere di pratiche errate. E ancora potremmo dire la stessa cosa parlando di contraccezione e ciclo mestruale. Insomma un museo che è importante e che può aprire gli occhi ad un mondo che merita la dovuta attenzione.

Quale sarà la prima mostra da visitare presso il museo della vagina?

“Muff Busters: Vagina Myths and How to Fight Them” è la prima mostra dedicata appunto ai falsi miti sul mondo della vagina. Da oggi la mostra è aperta al pubblico. Non vogliamo svelarvi nulla ma qualora siate fortunati di abitare o passare da Londra, fateci sapere i vostri primi commenti.