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Ode al caffé di Sebastiano Impalà | BombaGiù
Questo caffè che sgorga di mattina col suo robusto rombo che mi desta, in questo giorno uggioso e senza luci. Mi sveglia dal torpore della notte, scendendo a grossi fiotti nella gola, come un potente vino di collina, di cui conosco aromi e sfumature. Ne bevo a sazietà prima di uscire dal guscio primordiale dei miei sensi, per coglierne i sapori lungo la via che, dall’inconscio, producono realtà. Denso sapore che resta dentro me, nel progredire di giornate sonnolente senza incontrare un’anima pensante in quest’inverno freddo e tracotante. ( Sebastiano Impal@-Inedita-2017-All rights reserved)
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