Omicidio del Biancospino – Di Saramaini
Si erano incontrati per la prima volta vicino a quel biancospino, Francesco e Rebecca. Per loro è stato un colpo di fulmine. I due ragazzi sono sempre andati d’accordo, sempre sorridenti e gentili con tutti; qualche battibecco c’è stato ma si è sempre risolto tutto per il meglio. Si sposarono e si trasferirono in un piccolo appartamento lontano dalla città. Passarono molto tempo insieme, quando una sera trovarono i corpi dei due amanti sotto lo stesso biancospino dove si erano incontrati per la prima volta.
A trovare i corpi fu un ragazzo che passava per quella strada, il quale chiamò subito la polizia che isolò la zona.
I due corpi, quasi irriconoscibili, erano coperti di lividi incisioni ovunque e la testa della ragazza era completamente fracassata.
I cadaveri avevano entrambi una caratteristica: un dito mozzato. La notizia dell’omicidio scatenò il putiferio nella popolazione ed anche sui giornali , che misero in prima pagina, per settimane, l’accaduto. ” L’omicidio del Biancospino ” così lo chiamarono. La polizia cercò indizi in lungo e in largo, ma il criminale non aveva lasciato alcuna traccia; ne una impronta ne un capello: fantasma. Non furono ritrovate neanche le due dita mozzate.