Sebbene con un referendum del 1987, l’Italia abbia detto No alle centrali atomiche sul proprio territorio esiste un pericolo di esplosione nucleare nel nostro territorio. Come è possibile?

La vittoria fu schiacciante, influenzata da quanto accaduto un anno prima in quel di Chernobyl. Non tutti applaudirono a quella scelta, sia perché siamo circondati da Paesi che usano centrali nucleari, sia perché siamo energeticamente pesantemente dipendenti dai paesi esteri.

Dovremmo investire di più sulle rinnovabili, ma anziché farlo, qualcuno ha provato a reintrodurre le centrali nucleari nel nostro Paese. Comunque, aver chiuso definitivamente le centrali nucleari non ci esenta dal pericolo che esse comportano. Sia perché ci sono ancora tante scorie da smaltire, sia perché, come detto, siamo circondati da Paesi che ancora usano il nucleare. E proprio da uno di questi che proviene un grosso pericolo di esplosione nucleare.

Vediamo dove e perché esiste un pericolo di esplosione nucleare.

Il rischio deriva dalla vicinanza del nostro paese con la Francia, dove le centrali nucleari esistono da diversi anni. Il nucleare è talmente affermato in Francia che si parla, infatti, di centrali nucleari arrugginite. Sembra che lo stato di salute di questi complessi energetici francesi sia un rischio non solo per i concittadini dei gilets jaunes ma anche per quelli che vivono nei paesi confinanti.

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