In occasione dell’anniversario della nascita di Placido Rizzotto nel cortile della mia scuola il prof Mario Ritarossi racconta…tempo slabbrato.
Il Covid ancora impazza, gli spazi chiusi non sono ancora ideali, meglio camminare per raccontarsi all’aperto. Non è un ritratto, lui è mago del ritratto, non è neanche un poster con una foto. Si tratta, invece, di una immagine rielaborata dal prof Ritarossi che per la Rassegna sindacale volle dedicare al sindacalista ucciso dalla mafia.
Questa ricostruzione è il risultato di un paziente lavoro di tecniche diverse e distanti tra di loro, è l’intreccio di due specifici linguaggi quello fotografico e quello pittorico. In fondo anche a scuola lo conosconoi come “il prof che è un intreccio nelle classi del figurativo e del grafico”. La fotografia è il dato reale, quello storico, la pittura, il disegno è la verità poetica soggettiva. Un nuovo procedimento, la foto “ricostruita”, non parte da un singolo scatto, come avviene nelle foto, ma una moltitudine di immagini di epoche epoche cucite insieme dalla matita e dal pennello. Lui, il Ritarossi è “orgoglioso” mentre mi ricostruisce la figura di questo dirigente sindacalista trentenne, mi spiega la tecnica, incrociando i tratti dl padre,della sorella. Io ascolto, ma non so rendere praticamente la sua elaborazione.
Per Rassegna Sindacale il prof Ritarossi ha negli anni fatto ritratti, manifesti, poster. Camminare nel cortile della mia scuola con lui è sempre una piacevole miniera, è stato lui a farmi scoprire “il Pirandello delle novelle ciociare” la figura della scrittrice Luce d’Eramo ad Alatri, camminando altre scoperte….