A loro l’arduo e difficile compito di sfidare Luigi Di Maio, già designato da Beppe Grillo come candidato del M5S alle politiche 2018. Mite, preparato, ottimo comunicatore sicuro di sé. A parte qualche strafalcione grammaticale. Di Battista è invece più sanguigno e visionario.
Invece, il comico genovese ha scelto una figura già istituzionalizzata. Andrà a sfidare l’ennesimo ritorno della Mummia, Silvio Berlusconi, e il “bomba” Renzi. Ma il vero problema non sono loro, bensì il sistema elettorale, ancora non varato, ma che sicuramente punterà a sbarrare la strada ai Cinquestelle.