Vorrei parlare oggi della festa del primo maggio.
Secondo la mia opinione e credo esista chi la pensa come me, si dovrebbe capovolgere il titolo della festa, per chi gli è stato tolto il lavoro “festa della dignità recisa” poiché il lavoro non lo vedo più, neanche a cercarlo con il Tom Tom. “Vergogna al governo” per chi oggi non ha un tetto e, soprattutto, un “lavoro“.
Conosco persone che dopo aver lavorato una “vita” si sono ritrovate a chiedere l’elemosina. Trovo questo inaudito e poco dignitoso. Detto ciò, voglio smorzare il tutto con una poesia scritta da me; e pubblicata nell’antologia “Navigare” della casa editrice Pagine.