In un momento dove l’Italia perde i pezzi, abbiamo assistito ad un governo giallo verde che si è spaccato, a quanto pare, per i continui batter piedi per terra dei grillini.

Ora abbiamo il governo giallorosso che sono il peggio del peggio, un misto di borghesi ed arrivisti acchiappa poltrone, capaci solo ad affondare quello che rimane dell’Italia.

Ora ci mancava il coronavirus, che sembra una sorta di terrorismo mondiale, che oltre a mettere in ginocchio la sanità, sta facendo crollare le borse.

E cosa pensa il governo dei poltronari?

Sfornare la legge sulla omotransfobia.

Vorrei fare un precisazione: prima di venir frainteso, non ritengo che sia giusto che ci siano dei cretini che vadano a picchiare in modo gratuito delle persone solo perché sono gay, assolutamente, no.

Ma trovo eccessivo farne un garantismo.

Nonostante questa legge sia portata avanti dal PD, e sostenuta in questo momento da Alessandro Zan, pare che non sia sufficiente per la casta LGBT, in quanto essa chiede ha molte più richieste, tra le cose pare che si voglia inserire la legge che promuoverebbe l’educazione gender nelle scuole.

Non è detto che riescano ad infilarcela, ma se il peggio dovesse accadere e passa la legge, l’educazione gender sarà portata nelle scuole, con lo scopo di annullare all’incipit l’identità delle nuove generazioni.

Per quanto mi riguarda ce n’è abbastanza da venire inorriditi.

Fatta questa parentesi, e ritornando sull’argomento della legge sulla transfobia, personalmente eviterei una legge simile perché potrebbe far insorgere l’odio all’incontrario, cioè la discriminazione verso chi non è gay, come se gli eterosessuali fossero tutti presunti “razzisti” verso la comunità LGBT. Quindi dalla presunzione d’innocenza si passerebbe alla presunzione di colpevolezza di odio transgender e questo è molto grave.

E’ proprio questo continuo voler essere “prima donna” a tutti i costi che sta creando l’omofobia.

L’omofobia sparisce quando non si parla più di omofobia.

Di stupidità che sfocia a violenza, ce n’è sarà sempre. Quelli che picchiano i gay, sono anche capaci di fare violenza sugli animali, sugli emarginati o semplicemente sui poveri senza tetto. A questi stupidi basta solo un pretesto qualunque perché è il loro istinto a fare del male che governa, un istinto che non discrimina. Per i soggetti recidivi, pare chiaro che sia necessario oltre la reclusione, una buona dose di psicoterapia.

Tanto per precisare e ritornando all’inutilità del governo che mette in agenda questa legge in un momento quando l’Italia necessita interventi salvavita, vorrei darvi dei dati:

  • Violenza sulle donne: nel 2019 registrate 88 vittime al giorno; (22/11/2019 adnkronos).
  • Omofobia: 662 vittime in 6 anni in Italia – 39 solo negli ultimi 50 giorni (questi dati sono stati presi nel sito ufficiale gay.it 19 luglio 2018)

 Con questi numeri vi lascio riflettere su quanto vi ho scritto.

Omotransfobia di Nico Colani

ELABORA . PENSIERI: http://elaborapensieri.altervista.org

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Nico Colani nativo di Genova. Si diploma elettricista e in elettronica ed in seguito la sua passione per il digitale lo vede applicarsi da autodidatta in informatica e sviluppo web, poi è titolare per vari anni di una piccola impresa di trasporti. Nico assiste al fiorire di periodi di grande boom industriale ed economico per l’Italia partecipando anche a varie attività sindacali per la tutela dei diritti lavoratori. Eterno pensatore e provocatore, Nico Colani si è sempre impegnato, attraverso vari mezzi di comunicazione come il suo blog decennale di satira “Guanot” e più recentemente con “Il Macigno” ad individuare i grandi paradossi sociali nella vita contemporanea fino ad estrapolarne le sue dissonanze. Il suo è non solo un invito a meditare, ma a sollecitare pareri al fine di aiutare la propria società a ristabilire gli equilibri sociali, culturali ed economici persi nei cambiamenti generazionali dove si è scelto di crescere e maturare senza consapevolezza storica e culturale del proprio paese di origine. Il suo motto è sempre stato “Ruit Hora”, ovvero “Il Tempo Fugge”. Isabella Montwright