Rianimazione della pittura

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Kirila Radovanovic Faeh

Kirila Radovanovic Faeh (1953-Zagabria) fa parte di quella generazione di artisti contemporanei che subito dopo la laurea presso l’Accademia dei belle arti a Belgrado, all’inizio degli anni ottanta del secolo scorso, parte per conquistare il mondo.

Ci è riuscita grazie alla determinazione o solo per casualità!?

La sua capacità di adattamento si rifletterà sopratutto nel cambiamento del genere artistico in cui troverà il suo asilo spirituale spinta in particolare dallo stile di vita. Dopo parechi anni passati a New York, si trasferisce a Zurigo dove si inserisce rapidamente nei “salotti” artistici della Svizzera del tempo, presentando la sua arte nell’esposizione collettiva Kuntchene 2007. Nello stesso periodo pubblicherà anche il suo libro “Elenco telefonico”, una raccolta di “metafiction” o metaromanzo, come risultato dei giorni passati e dei progetti realizzati insieme agli artisti svizzeri.

Nelle interviste rilasciate esattamente in quel periodo, essa spiega che a New York si occupava della presentazione dei ritratti dei suoi amici, fatti sulle riproduzioni dei maestri antichi su cui sovrapponeva i collage.

Ciò che essa definisce “le composizioni déjavues”. Partendo dalle fotografie scattate in night club di New York e per le strade di questa città, come un naturale proseguimento di quanto fatto dei maestri antichi tanto tempo fa. Secondo l’artista la fotografia come strumento è molto adatta all’ambiente ed all’atmosfera di una città cosi accelerata e con tanta energia come New York.

Nel 1992 decide ti tornare in Europa, a Zurigo, per iniziare una nuova fase nella sua arte, completamente diversa da ciò che aveva fatto negli Stati Uniti. È esattamente a Zurigo che  riesce a ritornare al suo prima amore – ovvero la pittura. Inizia a creare forme astratte, dai colori vivaci, ricercando l’ispirazione nelle opere degli altri artisti. “La mia arte assomigliava molto ai quadri di Kandinski, Gaudi e Niki de Saint Fala. In seguito cambiai la mia tecnica di lavoro iniziando a creare opere di grafica. Questa tecnica si avvicina molto di più ai dipinti ed ai colori che stavo facendo allora” – disse Kirila. Successivamente con la collaborazione di una giovane artista, molti di questi oggetti concettuali verranno trasformati in forme tridimensionali fatte con il vetro di murano.

La sua ultima fase si chiama “Twiggy Twists”. Si tratta della creazione di oggetti realizzati colorando e ritagliando la carta. Il risultato è un palcoscenico dove alcune delle figure si muovono, ballano o sono semplicemente spettatori …

Le sue nuove visioni artistiche sono state esposte in Svizzera ed anche in Francia (Parigi).

Ai lettori fedeli di BombaGiù presentiamo alcune nuove opere di Kirila Faeh, in una collezione intitolata gli “Oggetti Twiggy Twists”.

 

a cura di Biljana Biljanovska