La vecchia bicicletta doveva essere bianca. L’estate scorsa aveva molta ruggine ma ancora si intravedevano sprazzi di vernice bianco avorio.

Penso abbia una quarantina d’anni e il suo padrone nonno Luciano ha superato gli ottantacinque.

L’estetica del mezzo per lui non conta molto, importante è il servizio che svolge.

Ogni mattina d’estate raggiungeva la spiaggia pedalando stancamente. Per lui non è solo un mezzo di trasporto, legato alla canna portava l’ombrellone e nel portapacchi la sdraietta.

Verso le otto del mattino poggiava la bici a ridosso di un muretto/recinzione e posizionava l’ombrellone sulla spiaggia, si accomodava sulla sua sdraietta e aspettava l’arrivo degli altri frequentatori del mare.

Poteva farne a meno dell’ombrellone, non era per lui.

Nelle sue 85 estati ha preso tanto di quel sole e la sua pelle lo dimostra, ma quel gesto che lui faceva ogni mattina è solo un piccolo aiuto, cioè l’ombreggio per la nipote con disabilità.

Verso le dieci a giorni alterni arrivavano in spiaggia la figlia e il genero, quest’ultimo a sua volta portava in braccio la figlia con problemi.

Questa spiaggia è frequentata per lo più da famiglie del posto.

Abbiamo visto diventare grandi i bimbi, li abbiamo visti a loro volta diventare genitori, un po’ ci si conosce tutti, tanto che il salutarli è un atto naturale.

Nonno Luciano è proprio uno dei più anziani della spiaggia. Conosciamo la nipote da sempre, il suo papà la porta in braccio da quando era uno scricciolo, ora è quasi più lunga del genitore che è alto. Questa ragazza non può camminare, ma con il papà va dappertutto. Per ore giravano in mare, facevano tanta ginnastica nell’acqua mentre, veniva trasportata nel materassino da una parte all’altra della spiaggia.

Poi sotto l’ombrellone ad ascoltare la musica in cuffia, merendavano e verso mezzogiorno rientravano a casa.

Il nonno arrivava a casa dopo, il suo compito era smontare l’ombrellone e poi con la bici pedalava su per la salita di Santa Luria.

Noi ci attardavamo sulla spiaggia e lo guardavamo stupiti.

Ancora ce la fa a pedalare?

No, non ce la faceva più, per gli ultimi cinquecento metri spingeva il mezzo.

“Voglio vedere te alla sua età” dicevo a mio marito “Non lo fai neppure ora! E’ veramente in gamba nonno Luciano”.

Ammirati lo vedevamo sparire oltre la salita.