Scopriamo le caratteristiche della rosa canina, le sue proprietà e gli effetti salutari per il nostro organismo, ma anche alcune controindicazioni. Vediamo inoltre come si prepara la tisana.

La rosa canina è una peculiare specie di rosa selvatica molto comune in Italia, che si può trovare nelle siepi, nelle radure ed in genere in luoghi incolti. Sembra che il particolare nome “canina” sia legato a Plinio il Vecchio, secondo il quale le radici della pianta avevano proprietà benefiche contro la rabbia, visto che un soldato romano ne fu guarito con l’assunzione di un decotto di radici. Questa pianta è conosciuta anche come rosa selvatica, rosa spina, rosa di macchia.

La pianta

Il suo nome scientifico è Rosa canina ed appartiene alla Famiglia delle Rosacee. E’ un arbusto spinoso perenne di altezza variabile tra 1 e 3 mt, molto apprezzato per la bellezza dei fiori e per il loro gradevole profumo. Le foglie sono sparse, lunghe da 5 a 15 cm, formate da 5 o 7 foglioline. I fiori sono solitari, color rosa pallido, raccolti in corimbi. Le bacche (“falsi frutti” detti cinorrodi) sono rossi, oblunghi, contenenti semi biancastri e pelosi chiamati acheni (che sono i veri frutti).

Cresce nelle regioni temperate in campagna ed in collina, nelle siepi, ai margini dei boschi, nelle radure ed in luoghi molto incolti. Fiorisce nel periodo maggio-luglio. Le parti più utilizzate in Fitoterapia sono le foglie ed i cinorrodi, ma anche le radici. Le foglie vengono raccolte in estate, i cinorrodi a settembre-ottobre. Le foglie si consumano fresche od essiccate all’ombra, i cinorrodi solo essiccati facendo attenzione che non anneriscano.

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