Tutto sul sale da cucina: come usarlo, come conservalo, come ridurne il consumo e quali sono i possibili pericoli di un abuso.
Il sale da cucina è incontrastato come condimento ed è sempre presente in ogni tavola.
Ma con il passare del tempo l’”oro bianco dei popoli” ha perso la sua buona fama in campo medico, soprattutto perché, con i sofisticati processi industriali, il sale viene raffinato, causando la perdita dei molti oligoelementi contenuti in origine; la conseguenza è che rimane soltanto il cloruro di sodio, il suo principale componente, quello che può risultare dannoso se usato in eccesso.
Ma veniamo a descrivere le funzioni del sale, le controindicazioni ed i rischi di un suo eccessivo consumo, come sostituirlo e come conservalo.
Funzioni del sale da cucina nell’alimentazione
Il sale da cucina (sodio) ha numerose funzioni in campo alimentare:
- serve da condimento per insaporire i cibi;
- inibisce l’azione di batteri e muffe ed è, quindi, un eccellente conservante per salumi, marinate, formaggi, pesci ed altro;
- fissa il colore, il sapore e la consistenza degli alimenti, in particolare degli ortaggi;
- controlla lo sviluppo dei lieviti, come per il pane, i dolci ed i biscotti;
- allontana il sapore amaro di alcuni alimenti e stimola l’appetito.
Funzioni del sale sul nostro organismo
Il sale da cucina non è solo un condimento saporito, ma è anche un componente che partecipa a numerose funzioni vitali dell’organismo:
- nel metabolismo delle proteine e degli zuccheri;
- nella trasmissione di impulsi nervosi;
- nella contrazione muscolare (come il cuore);
- nella regolazione degli ormoni;
- nel consumo di ossigeno da parte delle cellule;
- nel controllo della formazione di urina;
- nella sensazione di sete e nella produzione dei liquidi (sangue, saliva, lacrime, sudore, succhi gastrici, bile);
- nella produzione di acido cloridrico nello stomaco.