Sale da tavola: caratteristiche e differenze tra salgemma e sale marino

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Il sale è un componente vitale per l’organismo umano. Associato da sempre alla storia delle diverse civiltà, è importante tanto da essere stato chiamato “oro bianco”.

Il sale da tavola è una sostanza cristallizzata, inodore e friabile, dal sapore pungente e solubile nell’acqua. E’ composto da sodio (40%) e cloro (60%), da cui il nome scientifico cloruro di sodio.

Non è possibile vivere senza il sale, è essenziale come l’acqua, perché ha un ruolo fondamentale nel metabolismo umano.

Brevi cenni storici

E’ distribuito sul globo in maniera non uniforme e nell’antichità era considerato un prodotto raro, di lusso, accessibile solo ai ricchi. In epoca romana era usato per conservare il pesce, le olive, il formaggio e la carne. Fu anche causa di guerre, in quanto le popolazioni che non ne disponevano cercavano spesso di assicurarsene uno stabile approvvigionamento.

Il commercio del sale contribuì allo sviluppo delle civiltà e all’instaurazione delle rotte commerciali. Era utilizzato durante i riti religiosi, in particolare dagli Ebrei, che tutt’oggi lo utilizzano anche per scopi officinali.

Molto diffusa era la credenza che il sale scacciasse gli spiriti maligni e i demoni responsabili delle malattie. In Cina era confezionato in tavolette che recavano impresso il sigillo imperiale e che si usavano come moneta.

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