SISTRI, cos’è e come funziona

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Negli ultimi anni un problema che ha catturato l’attenzione di persone, media e autorità nazionali e locali è quello della gestione e trattamento dei rifiuti, sia tradizionali che di quelli speciali e pericolosi. Una questione che riguarda e colpisce anche coloro che lavorano in questo ambito, in particolare quelli che si ritrovano a contatto diretto con questo tipo di materiale. Una problematica che può mettere a rischio la sicurezza sul lavoro Roma, così come in altre località, di tanti lavoratori del settore.

Fortunatamente, in questi anni, è aumentata sia l’attenzione generale verso questo ambito ed i pericoli ad esso legati e sia il numero di società che si occupano di fornire consulenza ad altre imprese o enti nel trattamento dei rifiuti, come è la Us Group di Roma. Un passo importante, da parte delle autorità nazionali, è stata la creazione del sistema SISTRI per la tracciabilità dei rifiuti. Andiamo a conoscere meglio cos’è tale sistema e come funziona.

Il Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti (SISTRI) non è altro che un procedimento tecnico-informatico realizzato dal ministero dell’ambiente italiano al fine di monitorare e controllare i rifiuti pericolosi attraverso la loro tracciabilità. E’, a tutti gli effetti, l’evoluzione telematica e digitale di diversi adempimenti cartacei e che riguardano il cosiddetto Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD), il registro di carico e scarico rifiuti e ancora il Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR).

Tale sistema, i suoi diversi processi e le informazioni in esso raccolte e scambiate vengono gestiti dall’arma dei Carabinieri. Il tutto per amministrare nella maniera più corretta e trasparente possibile il trasporto dei rifiuti, in particolar modo quelli speciali, in tutti i suoi passaggi, lungo una filiera formata da diversi soggetti. Particolare attenzione viene posta soprattutto alla parte finale di tale filiera e quindi all’entrata ed uscita dei mezzi nelle apposite discariche.

Questo sistema utilizza semplicemente alcune apparecchiature elettroniche: la prima è un trasponder, chiamato anche “Black Box”, che si installa su quei mezzi destinati alla movimentazione e  trasporto dei rifiuti per controllarne e verificarne gli spostamenti. La seconda invece è una chiavetta USB contenente un programma con vari tipi di attestazioni e documentazione elettronica sui rifiuti e relative informazioni, che si trasporta assieme al mezzo stesso.

Diversi sono comunque i soggetti obbligatoriamente aderenti al sistema SISTRI, tra cui vi sono tutte quelle società o enti che producono oppure raccolgono, trasportano e gestiscono rifiuti speciali pericolosi; ancora imprese ed enti che sono adibiti al trattamento, ritiro, commercializzazione e smaltimento di rifiuti, sia urbani che speciali.

Pochi sono invece quei soggetti che non rientrano nell’adesione obbligatoria a tale sistema: quelle entità che producono rifiuti non pericolosi o pericolosi, ma aventi fino a 10 dipendenti; imprese che effettuano la raccolta, movimentazione e gestione di rifiuti ma di natura non pericolosa.