Stroncature, contro il buonismo e il politicamente corretto

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Un pamphlet contro i luoghi comuni, l’ipocrisia imperante, il pensiero ingabbiato nel mainstream.

In una quarantina di capitoli con argomenti alti e bassi l’autore Daniele Poto demistifica pensieri e comportamenti ispirati a una filosofia di massa, troppo dipendente dai social network, dagli smartphone e dall’ortodossia. L’insensato revisionismo storico che porta alla distruzione di statue e miti del passato, senza un minimo di relativismo per la condizione dei nostri predecessori.

Il libro (Perrone editore, collana l’Erudita, 184 pagine) si pone come una sorta di contromanuale di educazione civica contemporanea nei mesi del coronavirus.

Un esempio? Con la chiusura dei bar alle 18 come si fa a fruire di un aperitivo alle 15 del pomeriggio se non stravolgendo il nostro ritmo metabolico. Una significativa piccolezza che è comunque spia di un comportamento alterato.Ma il testo allude a trasformazioni profonde. A come Mediaset ha stravolto l’immaginario collettivo degli italiani se è vero che il programma più visto dell’estate è stato Temptation Island.

La parola “democrazia” oggi nel mondo ha un significato molto relativo se per un’elezione a Presidente degli Stati Uniti possono accedere solo soggetti ricchi come Trump e Biden.

Con la sottolineatura del grande successo del primo nel recente ballottaggio: pur perdente ha riscosso sei milioni di voti in più rispetto al precedente suffragio. E gli Stati Uniti sono il Paese dell’industria delle armi, quello degli eccessi anche di fronte a fenomeni giustificabili come il Mee Too e il Black Lives Matter.

Un po’ troppo di tutto. Significativo il retro di copertina:

I buoni siamo sempre noi, i cattivi sono sempre tutti gli altri”.  N. F.   


Stroncature, contro il buonismo e il politicamente corretto