La traversata del Mar Rosso fu miracolo o evento naturale?

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Per secoli, il famoso racconto biblico della traversata del Mar Rosso è stato interpretato dagli studiosi più simbolico che storico, ma quale è la verità?

Nessuno è in grado di dirlo con certezza, ma ci sono degli studi e dei ritrovamenti archeologici che sembrano indirizzano ad un evento reale verificatosi circa 3500 anni fa.

“Mosè stese la sua mano sopra il mare e il Signore sospinse il mare con un forte vento dell’est tutta la notte e mise a secco il mare” narra la Bibbia nel Libro dell’Esodo (14: 21).

“L’acqua ritornò e coprì i carri, i cavalieri e tutto l’esercito del Faraone, invece i figli d’Israele avevano camminato in mezzo al mare e l’acqua fu per loro un muro a destra e a sinistra” conclude il Libro dell’Esodo (14: 28-29). La traversata del Mar Rosso è forse il più spettacolare miracolo dell’Antico Testamento. Se fu il Signore a separare le acque permettendo la fuga degli ebrei dall’Egitto, o si trattò semplicemente di Madre Natura, resta da stabilire. Ma certo è che un forte vento avrebbe potuto effettivamente creare per qualche tempo un corridoio in mezzo al mare.

Questo è quanto sostiene uno studio basato su 14 simulazioni al computer, condotto dallo Us National Centre for Atmosphere Research e dall’università del Colorado, pubblicato dalla rivista online Public Library Research.

Secondo lo studio, un vento con una velocità di 100 chilometri orari, che spirasse per almeno dodici ore, avrebbe potuto creare un “ponte” di terra lungo 5 chilometri e largo 3 per all’incirca quattro ore. Non appena il vento si fosse arrestato, le acque si sarebbero rapidamente ricongiunte, come una marea che ricopre il fondo del mare lasciato precedentemente scoperto. Analisi di reperti archeologici e misurazioni satellitari hanno permesso agli studiosi di stimare i flussi e le profondità delle acque di 3 mila anni fa nello spicchio di mare descritto dalla Bibbia. “La separazione della acque può dunque essere attribuita alle leggi della fisica e alla dinamica dei fluidi”, commenta il professor Carl Drews, curatore della ricerca e devoto cristiano, “Molta gente si è chiesta se la storia dell’Esodo è basata su fatti storici e il nostro studio suggerisce che la narrazione biblica è perfettamente verosimile”.

A suffragare l’ipotesi che la traversata del Mar Rosso è stato un fatto storico, nel 2014 il Ministero dell’Antichità dell’Egitto ha annunciato che un team di archeologi ha scoperto i resti di un grande esercito egiziano di 3400 anni fa ad un chilometro e mezzo dalla costa della città Ras Gharib.

Il team era alla ricerca di vecchie navi e di reperti dell’età del bronzo nel Mar Rosso, quando è incappato in una massa incredibile di ossa umane. Gli scienziati guidati dal prof. Abdel M. Badia della Facoltà dell’Università del Cairo, hanno al momento recuperato 400 scheletri e centinaia di armi e armature. Stimano che ci siano più di 5 mila scheletri dispersi nell’area e questo suggerisce che un grande esercito morì in quel luogo. Hanno trovato un carro da guerra riccamente decorato e un Khopesh d’oro (un falcetto-spada) appartenuto sicuramente ad un principe o nobile.

Alla luce di questa scoperta, molti indizi sembrano corroborare il racconto biblico della traversata del Mar Rosso, quando l’esercito del faraone venne distrutto dopo che il popolo ebreo ebbe attraversato il mare. Per i credenti è stato un miracolo del Signore, per i non credenti un miracolo della Natura, ma il risultato è stato lo stesso.

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