Tutti li miei penser parlan d’Amore – Dante Alighieri

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Tutti li miei penser parlan d’Amore;
e hanno in lor sì gran varietate,
ch’altro mi fa voler sua potestate,
altro folle ragiona il suo valore,
altro sperando m’apporta dolzore,
altro pianger mi fa spesse fiate;
e sol s’accordano in cherer pietate,
tremando di paura che è nel core.

Ond’io non so da qual matera prenda,
e vorrei dire, e non so ch’io i dica:
così mi trovo in amorosa erranza!
E se con tutti voi fare accordanza,
convenemi chiamar la mia nemica,
Madonna la pietà, che mi difenda.

“Questo sonetto”, scrive Dante (Vita Nuova, XIII), “in quattro parti si può dividere: ne la prima dico e soppongo che tutti li miei pensieri sono dʼAmore; ne la seconda dico che sono diversi, e narro la loro diversitade; ne la terza dico in che tutti pare che sʼaccordino; e ne la quarta dico che volendo dire dʼAmore, non so da qual parte pigli matera, e se la voglio pigliare da tutti, convene che io chiami la mia inimica, madonna la Pietade; e dico ʻmadonnaʼ quasi per disdegnoso modo di parlare.

La seconda parte comincia quivi: e hanno in lor; la terza quivi: e sol sʼaccordano; la quarta quivi: Ondʼio non so”.


Tutti li miei penser