Viaggiando nei fili della Lai con la Sonnino

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Tempo slabbrato, è iniziata una nuova era, ma lo scenario è lo stesso, sui balconi non si canta più “ce la faremo” ci si affaccia sui balconi per lamentarsi di chi esce senza un motivo giustificato. Primo Marzo sono tornata nuovamente in zona arancione, per 15 giorni non posso uscire dal mio comune, senza giustificati motivi. Primo marzo anche la mia scuola torna interamente in Dad, sai cosa significa? Che le varianti del Covid avanzano, chiudere in senso fisico le scuole è diventato complicato, riflettori puntati, puoi chiudere ogni attività, contingentare gli ingressi, ma alla parola scuola si minacciano ricorsi al Tar. Zona arancione la mia vita torna a viaggiare dentro casa, circondata dal rosso.

La compagna principale in questo periodo è lei Maria Lai, l’artista che vado ricomponendo nelle sue sfaccettature.

Blocco notes, casa di Pietra, la sua amica, che ha realizzato un piccolo museo dedicato alla amica in una casa chiamata Arte. La casa di Pietra è come una galleria di arte moderna, contemporanea, Pietra ovviamente si è relazionata con diversi artisti contemporanei ma non tiene lezioni d’arte, di Maria ne “parla come amica”. Blocco notes Maria aveva anche una studentessa con cui realizzerà anche una mostra insieme. Franca Sonnino laureata in lettere nei primi anni 70, si dedica alla pittura sotto la guida di Maria Lai con i fili intrecciati al pennello. Realizza volumi sfogliabili e fogli staccati in maglia. Nel febbraio del 2019 maestra ed allieva espongono insieme a Busto Arsizio “Capolavori di Fiber Art”.

Una storia di amicizia particolare, quella nata tra maestra ed allieva. Si conobbero quando la Lai viveva a Roma, erano vicine di casa.

La Sonnino era incuriosita da quella vicina di casa silenziosa, che lavorando spesso dimenticava anche l’ora dei pasti. Due vite diverse, in quanto quella della Sonnino era scandita dall’orologio della famiglia, tanto che spesso le preparava qualcosa da mangiare. Lentamente incuriosita dai suoi lavori, prese coraggio tanto da diventare la sua allieva prediletta. La Sonnino diventa il fiore all’occhiello di quel gruppo romano che frequentava la casa della Lai. Pittori, filosofi, poeti che leggevano storia, antropologia. Anche quando la LAI tornò in Sardegna tra le due restò un grande legame. La Lai, l’artista della solitudine tesseva rapporti intensi, sebbene si chiudesse nella sua torre di autoesilio.Sonnino

Maria Lai ripeteva a Franca il suo mantra, la frase che diceva a tutte le donne “usa le mani per fare oggetti inutili, non cose utili”.

Fu così che i primi lavori a maglia di Franca sono diventate le opere d’arte, che oggi conosciamo. La mostra realizzata divenne un intreccio tra fili, libri, geografie della Lai con i grattacieli, fasce e libri della Sonnino. Clarita di Giovanni, regista romana ha realizzato un film Ansia di infinito, un estratto ha accompagnato la mostra -La Sonnino in ogni suo lavoro cita sempre la sua maestra, sottolineando come la loro divenne una intensa e profonda amicizia, tanto da prendersi “cura” della maestra.

La Lai, che aveva sposato l’arte, non aveva l’orologio scandito dai ritmi famigliari Lo scatolone che si apre alla voce Sonnino Lai ci porta a Londra in un altro intreccio di fili tutto femminile con Nedda Guidi, Elisabetta Gut alla Repetto Gallery, hanno tutte operato a Roma tra gli anni 70 80. A mettere insieme i fili di queste artiste la storica dell’arte Franca Zoccoli, legata anche lei da profonda amicizia alla LAI. In questo tempo slabbrato vado ricomponendo i fili del tessere relazioni nella solitudine.