Nei giorni scorsi degli originali attivisti di Hong Kong hanno inscenato un’interessante protesta contro il nuovo nome di Pikachu, il famoso personaggio dei Pokemon. Sembra ridicolo vero?
[dropcap]C[/dropcap]irca 20 persone si sono riversate in strada per manifestare il proprio dissenso contro la decisione della società proprietaria del brand, “The Pokémon Company”, di modificare i nomi di diversi personaggi nel dialetto Cantonese, toccando quei nomi che sono stati utilizzati per decenni. In segno di protesta, lunedì mattina i “tifosi” arrabbiati hanno marciato da Chater Garden al Consolato giapponese, portando striscioni che rappresentavano Pikachu con la fronte corrucciata e lo slogan seguente: “Proteggiamo i nomi di Hong Kong tradotti in cantonese, No a Pei Ka Yau, ridateci Bei Ka Chiu.“
Di seguito il video di alcuni protestanti che strappano il foglio sul quale sarebbe scritto il nuovo nome di Pikachu. Evidenti segni di imbarazzo sui loro volti.
Erano anche intenzionati a consegnare una lettera di protesta direttamente al console generale giapponese ma sono stati prontamente fermati dalla sicurezza. Pikachu, il più famoso carattere del cartoons, che fino ad oggi si chiamava 比卡超 (Bei-kaa-chiu) ad Hong Kong, sarà ora rinominato in 皮卡丘, che suona come Pei-kaa-jau in Cantonese.
[dropcap]S[/dropcap]icuramente in molti staranno pensando che la futilità di questa protesta ha del ridicolo e che queste persone abbiano tanto tempo libero. In realtà l’importanza del Cantonese è un argomento scottante ad Hong Kong. Nonostante il mandarino sia la lingua ufficiale della Cina continentale, il cantonese è il dialetto predominante a Hong Kong. Secondo le statistiche del governo, infatti, l’ 89,5 per cento della popolazione di Hong Kong parla cantonese.