Se le mosse della Federal Reserve sul rialzo dei tassi sembrano seguire un copione già scritto che non riserva colpi di scena, quello che farà la BCE è invece un tema molto più “appassionante” per i mercati. Gli investitori si chiedono infatti quando l’istituto centrale di Francoforte comincerà il suo percorso restrittivo di politica monetaria.
Le dichiarazioni della BCE sul rialzo dei tassi
In base alle dichiarazioni rese dal board della BCE, sappiamo che l’orientamento è quello di operare il primo ritocco al rialzo dei tassi di interesse durante l’estate del 2019. Non prima, malgrado ci siano diverse pressioni su Draghi affinché dia un’accelerata. Riguardo invece la data in cui ciò potrebbe avvenire, le ipotesi più concrete riguardano agosto e settembre. Ed è proprio su questi due mesi che si concentrano le “scommesse” degli investitori. Il tutto con l’ausilio di una serie di strumenti predittivi. L’ipotesi che più di tutte viene cavalcata, quindi, è che il rialzo del costo del denaro ci sarà a settembre 2019. Chi adotta strategie e tecniche di trading intraday forex sa benissimo che queste ipotesi, benché lontane nel tempo, siano in grado di incidere in modo forte sul sentiment dei mercati.
Sui mercati infatti gli investitori non cercano di seguire gli eventi, bensì di anticiparli. Nel gioco delle previsioni quindi chi arriva per primo al traguardo è quello che realizza i maggiori profitti. Non c’è da stupirsi quindi se su questo tema le teoria si sprecano, se vediamo proiezioni e teorie basate su tutti gli strumenti possibili, come ad esempio l’analisi del grafico Renko MT4. Ma al di là di questo ci sono soprattutto due indicatori che sono i più gettonati, visto che danno un segnale importantissimo sulle mosse della BCE.
Il primo è il forward sull’indice Eonia (tasso a breve). Il contratto a 12 mesi posiziona questo indice allo 0,23% per settembre 2019. In pratica a 13 punti base in meno rispetto ai valori attuali. Il secondo è il Morgan Stanley 1st hike eurozone index. Quest’ultimo indica quanti mesi mancano secondo gli investitori al prossimo rialzo del costo del denaro da parte della Bce. Oggi questo indice vale 12, ovvero 12 mesi, ovvero settembre 2019. Ed anche se si tratterà di una stretta molto contenuta, lo 0,1%, comunque si tratterà di un segnale di inversione di tendenza importante visto che l’ultimo ritocco al fu nel lontano 2011 (aprile).