I più pagati, più fedeli, più performanti: le classifiche sono molte ma nessuno parla mai dei calciatori più cattivi. Nel calcio, si sa, fa più notizia un fantasista, un’ala imprendibile o un bomber che un difensore centrale o un incontrista. I primi regalano magie, emozioni, gol decisivi, gli ultimi due contrasti, falli, ammonizioni o espulsioni. Eppure, entrambe le categorie, dei raffinati e dei rudi, sono complementari. Si servono a vicenda. In una squadra non possono esserci solo fuoriclasse o solo operai. Servono entrambi, se si vuole arrivare alla meta.
Certo, negli ultimi anni il calcio è diventato sempre più un’esaltazione dell’estetismo. Tra calciatori modelli, tiki-taka e meno importanza per le regole tattiche. Anche il calcio inglese, con Guardiola prima e Sarri poi, ha scoperto la bellezza del calcio, dopo aver perseguito per anni soprattutto il “gioco maschio”, quello essenziale, senza fronzoli. Pur non disdegnando comunque di avere in Premier giocatori dal piede raffinato, come Best, Beckham o Giggs. Giusto per citarne tre.
Ma la cattiveria agonistica non può essere abbandonata e a tal proposito, proprio un sito inglese, il Daily Mail, ha stilato la classifica dei calciatori più cattivi della storia.
Tre sono gli elementi curiosi: il primo, è che in testa c’è un’attaccante; il secondo, che figurano ben sei italiani; il terzo poi, che sono tanti poi i calciatori che hanno giocato in Italia.