BCE pronta a ricalibrare la politica monetaria UE

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Potrebbe esserci presto una ricalibratura della politica monetaria della Unione Europea. Ma non verrà abbandonata l’impronta espansiva, ovvero di stimolo all’economia.

Questo è quanto ha fatto intendere Draghi nei giorni scorsi, ma anche quello che ha dichiarato il capo-economista della Bce, Peter Praet, durante un convengo che c’è stato a Berlino. La Banca centrale europea potrebbe modificare parzialmente il modo in cui sta approcciando alla situazione complessiva dell’Eurozona, ma non ci sarà un abbandono dello stimolo. Il prossimo appuntamento con il direttivo dell’istituto centrale europeo sarà a metà ottobre. In quella circostanza l’EuroTower potrebbe discutere se tagliare lo stimolo monetario a partire dal prossimo anno, visto il rafforzamento della crescita e la scomparsa della minaccia di deflazione.

Le mosse di FED e BCE

L’ipotesi è già prezzata dai mercati, che hanno penalizzato leggermente l’euro nel corso degli ultimi giorni, con l’indicatore momentum trading che ha evidenizato una netta prevalenza delle posizioni venditrici rispetto ai rialzisti della valuta unica. La prospettiva di una BCE più lenta della FED nell’aumentare i tassi ha pesato.

Va detto infatti che il calo della divisa europea è determinato anche dal contemporaneo apprezzamento del dollaro, che ha recuperato vigore anche sulla scia del varo della riforma fiscale da parte di Trump. L’ex tycoon finalmente ha mantenuto fede alle promesse elettorali. Lo ha fatto proponendo un ridisegnamento del sistema fiscale che taglia in modo netto le tasse (specie quelle sulle imprese, che calano dal 35% al 20%). L’utilizzo di una strategia grafico Renko evidenzia il chiaro cambio di rotta della coppia eur-usd, che ha cominciato a perdere valore sui mercati valutari, scendendo verso 1,17.

Intanto i dati di Eurolandia mostrano un forte incremento della fiducia a settembre, confermando il risultato record in 10 anni. L’indice del sentiment ha toccato quota 113 punti, in salita rispetto ai 111,9 visti di agosto. Il dato è reso noto la Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN). In particolar modo, quello che si rafforza è il clima di fiducia nell’industria (a 6,6 da 5, in precedenza 5,1) e i servizi (a +15,3 da +15,1, in precedenza 14,9).